Tu sei qui: CronacaQuiete violata, ‘Il Moro' nel mirino
Inserito da (admin), mercoledì 21 gennaio 2004 00:00:00
La protesta dei residenti e gli strali dell'associazione di cittadini "Ordine e quiete" colpiscono anche i nuovi gestori del pub "Il Moro" di Borgo Scacciaventi. La mancanza dell'autorizzazione ad esercitare spettacoli musicali dal vivo ed a somministrare pasti sono gli elementi della nuova crociata, che ha già prodotto una denuncia, sottoscritta da 40 cittadini, ed un'ordinanza dirigenziale di sospensione ad horas dell'attività musicale. Il 19 novembre del 2002 le prime avvisaglie dello scontro. I gestori del pub furono informati del disagio dei residenti. «Evidentemente - afferma Giuseppe Salsano, responsabile di "Ordine e quiete" - non è bastato. I cittadini speravano in una bonaria soluzione del contenzioso, considerata la nuova gestione del locale. Ma, letta la programmazione degli spettacoli, che hanno una cadenza quasi serale, il problema è al di là da essere momentaneo». Nell'esposto presentato al Comune si evidenzia anche un problema d'ordine pubblico. «I clienti che non riescono a trovare posto nel locale - continua Salsano - sostano nell'attesa nel cortile condominiale. Esistono chiare disposizioni comunali in materia: i portoni del centro storico vanno chiusi in inverno alle 21 ed in estate alle 23». Altrettanto chiara e decisa è la posizione dei gestori del pub. «Quando ho rilevato la gestione del locale - racconta Gaetano Lambiase - lo stesso e tutto il Borgo sembravano zone morte, con buona pace della movida, del turismo e delle opportunità artistiche. Grazie alle mie iniziative, si incomincia a notare un'inversione di rotta, che richiama gente da fuori Cava, cosa che non può far che bene all'intera città. Ricordo che per la "Notte Bianca" dell'Epifania ho portato nel Borgo a mie spese musica, trampolieri ed attrazioni varie, che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Questo per dare il mio contributo a rivitalizzare il centro storico». Nel caso specifico, Gaetano Lambiase non intende dar fuoco alle polemiche, ma chiede solo di poter fare il suo lavoro.
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