Tu sei qui: CronacaQuasi 90% scuole campane costruite senza criteri anti-sismici: lo svela dossier Legambiente
Inserito da (ilvescovado), giovedì 3 novembre 2016 18:06:39
Legambiente ha presentato Ecosistema Scuola 2016, l'indagine annuale sulla qualità dell'edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici. In Campania sono stati monitorati 533 edifici scolastici, frequentati da oltre 121 mila studenti. Ne è derivato che il 59 % delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 90,5 % si trova in aree a rischio sismico, ma solo il 19,8 % degli edifici sono costruiti con criteri antisismici e sul 28,3% degli edifici è stata eseguita la vulnerabilità sismica.
In linea con la media nazionale i dati sulla vetustà degli edifici: il 65,1% è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974 e di quella sul collaudo statico del 1971, nonostante la regione presenti una percentuale di edifici di più recente costruzione superiore alla media, nessuno risulta edificato secondo i criteri della bioedilizia. Salerno, comunque, risulta essere la città che è intervenuta di più sui suoi edifici.
I certificati di agibilità, collaudo statico, igienico-sanitario e impianti elettrici a norma sono tutti sopra al 94%. Sei scuole su dieci hanno certificato di prevenzione incendi. Solo il 9,6% degli edifici ha effettuato interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche e solo lo 0,2 % delle scuole ha effettuato indagini diagnostiche dei solai. Il 89,9% dispone di reti wi-fi, mentre solo lo 0,2% di rete completamente cablata.
È sul fronte dei servizi che i Comuni dovrebbero investire maggiormente: solo nel 6,8% delle scuole viene garantito il servizio di scuolabus (24,3% la media nazionale), solo l'8,7% delle scuole ha una biblioteca. Il 47% degli edifici ha giardini o aree verdi fruibili mentre il 28,7% degli edifici è dotato di strutture sportive. Sul fronte dei servizi e pratiche ecocompatibili le città campane si mostrano forti soprattutto sul fronte della raccolta differenziata di tutti i materiali (vicini al 96%, ben al di sopra della media nazionale), soprattutto a Napoli dove tutte le scuole la praticano. Se la media di biologico nei pasti delle mense è del 30%, contro il 53,5% del dato nazionale, i pasti con prodotti certificati IGP e Dop sono il 65% rispetto al 24,2%; vengono inoltre privilegiati prodotti a Km0 (100% mense rispetto al 75% della media nazionale) e nei bandi comunali viene richiesta la stagionalità dei prodotti.
Siamo invece ancora molto lontani riguardo la questione fonti rinnovabili: hanno investito in energie alternative per le loro scuole Avellino, sul 22% di edifici, e Napoli, sul 5%. Nelle scuole dove sono presenti impianti, per oltre il 93% riguarda il solare fotovoltaico. Nessuna informazione viene fornita sulla percentuale di copertura dei consumi da rinnovabili.
«Le scuole campane - ha dichiarato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - possono e devono diventare un grande cantiere di innovazione diffusa, uscendo così da una situazione di arretratezza e insicurezza, di sprechi in bolletta, per restituire alle città e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica. Per accelerare la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico, è necessario il completamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica per avere entro il 2020 un fascicolo del fabbricato per ognuna delle scuole esistenti in Italia, con tutte le informazioni e certificazioni indispensabili a individuare problemi e priorità di intervento; riducendo e semplificando le linee di finanziamento per superare le difficoltà di accesso ai bandi e di realizzazione degli interventi; cambiando il ruolo della Struttura di missione per supportare i Comuni a superare i problemi di accesso ai bandi, coinvolgendo l'ANAC per individuare procedure efficaci e trasparenti».
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