Tu sei qui: CronacaPortici al Borgo Scacciaventi, ancora "sicuro" l'ultra30ennale ponteggio?
Inserito da (admin), venerdì 22 marzo 2013 00:00:00
Erano le 19.35 di domenica 23 novembre 1980 quando la terra tremò in tutta la regione Campania e nella vicina Basilicata, mietendo vittime e distruzioni in intere aree geografiche.
Cava de’Tirreni contò 5 morti, 4 nonni e nipotini, per il crollo di un palazzo in via Francesco Alfieri, ed una signora nella Frazione di Santa Lucia, ma non mancò la distruzione di fabbricati, civili ed industriali, tutti o quasi restaurati, anche grazie agli aiuti dello Stato centrale, introdotti con la Legge n. 219 del 1981. Restano i ruderi dei fabbricati abbattuti in via XXIV Maggio ed in via Carlo Santoro.
Fra i beni ecclesiastici che, sebbene distrutti dal sisma, non hanno beneficiato di alcun sostegno economico, non essendo sede parrocchiale, ma valga solo come esempio, è la ricostruita Chiesa di San Francesco e Sant’Antonio di piazza San Francesco, già piazza Giovanni Nicotera.
Se dovessimo, però, percorrere dopo oltre sei lustri corso Umberto I, salotto buono della “città dei portici”, giunti all’altezza dei civici 117 e 119, nel cuore del “Borgo Scacciaventi”, impattiamo con quattro travi e sovrastrutture in legno, che dal 1980 puntellano gli archi che “sorreggono” il sovrapposto palazzo.
Uno stuolo di conterranei della società civile si è posto la domanda: “i ponteggi che sorreggono i due archi interni dei portici del Borgo, dopo circa 33 anni, sono ancora idonei alla bisogna?”.
Noi, investiti della problematica, non avendo alcun titolo a fornire risposte, possiamo e dobbiamo farne oggetto di pura comunicazione, affinché l’Istituzione deputata a tanto, attivandosi, possa scongiurare eventi che possano turbare la comune quiete. Prevenire è meglio che curare!
Livio Trapanese
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