Tu sei qui: CronacaPolmonite, neonata in fin di vita
Inserito da (admin), lunedì 4 aprile 2005 00:00:00
Un conato di vomito poco dopo aver preso il latte dal seno materno. È stato così che una bambina, Arianna Manzo di appena 2 mesi e mezzo, è finita in ospedale. Una prima diagnosi di bronchiolite, una comune infiammazione dei bronchi, poi il trasferimento a Napoli al "Cardarelli", ove le sue condizioni sono peggiorate. Attualmente è ricoverata nel reparto di Rianimazione: intubata da quasi due settimane, con la sua tenera vita appesa ad un filo. La famiglia Manzo vive ore di ansia e si interroga sul perché di questo dramma. «I medici del "Cardarelli" - spiega la madre, Matilde Memoli - parlano di una polmonite. La mia piccola è stata sottoposta ad una tac e proprio in queste ore le hanno eseguito una broncoscopia. Purtroppo, finora gli antibiotici somministrati non sembrano avere effetto». La prognosi resta riservata. Tutto è iniziato circa due settimane fa. Arianna è nata da appena 2 mesi e mezzo, secondogenita della famiglia Manzo. «Quando è stata dimessa dall'ospedale - racconta Matilde - la bimba stava bene. Il suo peso rientrava nella norma. In verità, quasi subito mi ha preoccupato il respiro, ma pensavo che si trattasse dei soliti muchi dovuti al parto». L'affanno è continuato e così i problemi respiratori. «Quella mattina - ricorda la madre - la vedevo peggiorata. Dopo aver succhiato il latte, ha vomitato ed aveva difficoltà a respirare. Fu allora che consultai il pediatra di base. Il medico visitò mia figlia e mi disse che si trattava di bronchiolite. Doveva essere ricoverata». Una volta al "Santa Maria dell'Olmo", i medici del reparto Pediatria hanno iniziato la terapia a base di areosol, adrenalina ed ossigeno. «Per tutta la notte la bambina piangeva - continua la donna, assistita dal padre Gennaro, ausiliare al Pronto Soccorso del presidio cavese - le sue condizioni peggioravano e fino all'indomani mattina non ha mangiato perché non riusciva a succhiare». Secondo i medici cavesi, la bambina è stata tenuta sotto stretto controllo. Attraverso un misuratore di ossigenazione, una piccola pinzetta attaccata ad una manina, le veniva monitorato il livello di ossigeno. «Solo la mattina seguente - dice la signora Matilde - mia figlia è stata sottoposta ad una radiografia al torace». Una decisione, stando al parere dei medici, dettata dal fatto che la bimba ha solo pochi mesi di vita, dunque le ossa del torace non sono ancora ben formate. «Alle 14 hanno deciso il trasferimento - conclude Matilde - alla Pediatria del Cardarelli. Il viaggio è stato un incubo. Tenevo la mia bimba fra le braccia e le mantenevo il tubetto per l'ossigeno. Quando siamo arrivati a Napoli è stata visitata dai medici del Pronto Soccorso, che hanno disposto subito il suo ricovero in Rianimazione pediatrica. Dall'immagine radiografica hanno riscontrato la polmonite. Il giorno dopo è stata intubata». In queste settimane si sono registrati molti ricoveri per bronchiolite. Si tratta di una malattia frequente, spesso non molto grave, anche se talora si rende necessario il ricovero in ospedale o, raramente, in un reparto di cure intensive.
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