Tu sei qui: CronacaPiano traffico e referendum, "lorenzesi" contro "pregiatesi"
Inserito da (admin), giovedì 24 novembre 2011 00:00:00
Continua a far discutere e suscitare polemiche il nuovo piano traffico per la frazione di Pregiato. Stavolta ad alzare la voce è un “Gruppo di cittadini indignati” residenti nella “zona San Lorenzo e dintorni”, le cui considerazioni riceviamo e pubblichiamo:
«Dagli avvenimenti accaduti in questi ultimi giorni abbiamo scoperto che esiste un’altra tipologia di cittadini cavesi e cioè i “pregiatesi”, i quali a conferma della loro denominazione risultano essere di razza DOC.
Essi “pregiatesi” sono riusciti nel giro di ventiquattro ore e in rapida sequenza a far annullare un’ordinanza comunale con il repentino ripristino della vecchia normativa (della serie abbiamo scherzato, nonostante segnaletica stradale approntata, ecc. ecc.), a far litigare chi ci amministra, provocando addirittura le dimissioni, poi rientrate, di un assessore, ed infine a far indire un referendum solo per loro, come se l’uso di quelle strade fosse riservato in via esclusiva.
E cosa dovremmo dire noi poveri e indifesi abitanti e commercianti della zona San Lorenzo (Lorenzesi?), cioè Via Sala, Via Onofrio Di Giordano, Via Ragone, Via Carlo Santoro, Via Francesco Carillo, Via Orilia, Via Caifasso, Via San Lorenzo, Via Troisi e tutte le zone limitrofe, visto che in rapida successione ci hanno privato dei due ponti di collegamento con la città a noi più vicini e, perfino, del passaggio pedonale, ripristinato parzialmente nel mese di settembre e solo dopo le proteste dei commercianti di Via della Repubblica.
E perché se io provengo da Via Ragone e devo andare a Via Carillo devo fare il giro fino alla discesa cosiddetta dei Cappuccini per dei ponteggi lasciati nel tratto di Via Carlo Santoro (e parliamo di dieci metri di strada) nel ricordo dei lavori incompleti di Casa Apicella?
In virtù di ciò credo che noi “Lorenzesi” avremmo dovuto scatenare una guerra civile, altro che referendum! Chiediamo quindi che, se dovesse essere indetto questo ridicolo referendum, sia coinvolta tutta la popolazione cavese, anche se la riteniamo una soluzione assurda, considerando che i problemi della nostra povera città sono ben altri».
Gruppo di cittadini indignati
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