Tu sei qui: CronacaPesante batosta per il Consorzio di Bonifica
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 27 marzo 2002 00:00:00
Il Tribunale di Nocera Inferiore sospende, a titolo cautelare, il pagamento dei ruoli esattoriali concernenti il contributo di bonifica per gli immobili non agricoli. A beneficiare del provvedimento, per il momento, sono una trentina di contribuenti di Cava de' Tirreni, Nocera Superiore e Scafati, riuniti ed assistiti dagli avvocati dello studio associato Santacroce, Bozzetto, Auricchio, Santoro, Di Lucia. Un atto che, però, ha una valenza di merito enorme per lo scenario che apre a migliaia di cittadini che rientrano nel bacino di competenza del Consorzio di Bonifica Agro nocerino-sarnese, per una tassa ritenuta solo un balzello e niente più.
L'azione
L'azione legale è stata avviata solo tre mesi fa ed ha ottenuto subito un primo risultato positivo: il provvedimento sospensivo del giudice della Prima Sezione Civile, Marianna D'Avino. «Il tributo è legittimo - recita il provvedimento - solo laddove sia rilevabile «una utilitas» tangibile dell'opera dell'ente, tale da determinare un incremento del valore dell'immobile soggetto a contributo. In questo caso, i vantaggi delle opere di bonifica e la tipologia di interventi sul territorio cavese sono del tutto generici». La sentenza definitiva è prevista per il 2003. «È certamente una vittoria - dichiara l'avvocato Domenico Santacroce - su una questione che va al di là dei nostri assistiti e che ha posto l'attenzione sul problema del contributo al Consorzio privo dei presupposti di legge. Non si può chiedere di contribuire a coprire spese di carattere generale senza una dettagliata informazione sul perché del pagamento». Finora, migliaia di famiglie erano costrette al pagamento per l'opera di pulizia di valloni, alvei torrentizi e di regimentazione delle acque che rientra nei compiti del Consorzio. Un'opera che dovrebbe portare degli evidenti benefici ai proprietari degli immobili, ma che è dagli stessi aspramente contestata. A Cava, analogo procedimento è stato avviato nel 1998 dall'Unione Consumatori, ma con il solo atto di citazione ordinario, in attesa di una Conferenza di Servizi tra Comune, Consorzio e l'Associazione di Consumatori, mai tenutasi. «La sensibilità del giudice D'Avino - afferma Luciano D'Amato (nella foto), presidente dell'Unione Nazionale Consumatori di Cava - fa ben sperare. La nostra associazione ha avviato, dal 1998, la stessa procedura per altri 170 cavesi e, pertanto, tale provvedimento non solo è di conforto, ma conferma la validità della nostra azione. A questo punto, invito tutti coloro che ricevono le cartelle esattoriali dal Consorzio ad avviare analoghi provvedimenti». Molte le problematiche legate al Consorzio di Bonifica. Le cartelle esattoriali sono spedite in base ai dati inviati all'ente di bonifica dal catasto, che, sembra, sia in grado al momento di fornire dati relativi a solo il 35% circa degli immobili di tutto il territorio cavese, che, però, devono sobbarcarsi l'onere dell'intera quota di finanziamento del Consorzio a carico dei cittadini, circa il 60%; la restante parte, invece, è a carico della Regione. Anche la mappatura del territorio è sotto accusa, in quanto ritenuta del tutto generica.
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