Tu sei qui: CronacaPergamena e Disfida, disputa aperta
Inserito da (admin), lunedì 26 febbraio 2007 00:00:00
«Sulla battaglia di Sarno e le eroiche gesta di 500 cavesi, che salvarono il 7 luglio 1460 re Ferrante ed il Regno di Napoli dagli Angioini, non ci possono essere dubbi di nessun genere». Questa la difesa a spada tratta di Livio Trapanese sulla veridicità dei fatti storici rievocati da 32 anni e da più parti messi in discussione. A sostegno della sua tesi, una ricerca approfondita che presenterà a breve pubblicamente. La più importante pagina eroica della Città de la Cava rischiava di essere carta straccia e con essa anche l'origine della Pergamena in bianco custodita al Palazzo di Città.
«Non ci sono elementi certi, come sostenuto anche da una ricerca del cavese Francesco Senatore», ribatte Pino Foscari, ricercatore di Storia moderna presso l'Università di Salerno e consigliere provinciale cavese. La pergamena - secondo Foscari - sarebbe attribuibile alla sola fedeltà alla casa aragonese, in quanto città posta sotto la diretta potestà del re.
7, invece, i punti a favore, incontrovertibili, secondo Livio Trapanese: «1546, dopo appena 86 anni dai fatti di Sarno, una lapide commemorativa di Onofrio Scannapieco, nel suo casale di origine, Dupino, ne ricorda le gesta a Foce Sarno in soccorso al re. La lapide è ancora ben visibile sul posto. Ottavio Beltrano, nel suo libro "Breve descrizione del Regno di Napoli" del 1640, a pagina 178 narra del soccorso inaspettato di 500 cavesi al re Ferrante in pericolo di vita per mano di Giovanni D'Angiò in quel di Sarno. Agnello Polverino ribadisce nel 1716 con non pochi particolari quelle gesta, oltre ad altre testimonianze che produrrò pubblicamente a chi ancora avanzasse qualche dubbio».
Intanto, l'Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri, con il suo presidente Antonio Luciano, ha avviato una completa riorganizzazione della rievocazione storica della Pergamena Bianca e della Disfida dei Trombonieri.
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