Tu sei qui: CronacaPellegrinaggio ad Assisi per grazia ricevuta
Inserito da (admin), mercoledì 28 gennaio 2009 00:00:00
Cresce l'attesa per l'apertura della chiesa di S. Francesco. È una corsa contro il tempo, il 14 marzo il ministro generale dei francescani, padre Josè Carballo, aprirà le porte della chiesa e metterà fine ad un’attesa durata 29 anni, da quella sera del 23 novembre quando il terremoto la ridusse in macerie. Fervono gli ultimi lavori e il cuore dei fedeli, i veri protagonisti della rinascita dell’edificio sacro simbolo della città, freme.
«In questi lunghi anni la speranza è stata alimentata dall'entusiasmo e dall’intraprendenza di un giovane francescano, padre Luigi Petrone. A lui e all'intera comunità francescana, padre Giuseppe, padre Marco, padre Attilio, padre Rosario deceduti e agli attuali padre Fedele, padre Agnello in trepida attesa per il fatidico giorno della riapertura, dobbiamo il miracolo», afferma Giuseppe Raimondi, ex direttore generale del Credito commerciale cavese e segnato dalla cultura della Gifra Antoniana, l'associazione cattolica di cui fu presidente negli anni Cinquanta.
La chiesa di San Francesco è stata sempre la chiesa dei cavesi. Fu considerata la «chiesa della municipalità» perché l’Universitas de la Cava, oltre ad averla eretta a sue spese, provvedeva alle necessità dei frati ed ai continui interventi di manutenzione. Lì il sindaco e gli eletti del popolo tennero un pubblico parlamento il 14 aprile 1517 e il 6 settembre 1518. Dopo circa 500 anni il miracolo si è ripetuto. I fedeli hanno in grandissima parte provveduto alle enormi spese per la ricostruzione. L'apertura sarà preceduta il 7 marzo da una gran manifestazione ad Assisi. Oltre 100 pullman, circa 10mila persone, si porteranno nella notte del 6-7 marzo ad Assisi, al seguito delle statue di S. Francesco e di S. Chiara, per sciogliere il voto fatto nel 1996 quando s’impegnarono, guidati da padre Luigi, a lavorare per la ricostruzione della chiesa.
«Da quell'anno partì la nostra crociata per il recupero della chiesa, una memoria della città non poteva essere cancellata, i fedeli cavesi hanno aperto il loro cuore e le loro borse. In ogni cuore risuonava l'appello fatto a Francesco “Va ripara la mia chiesa” e tutti hanno contribuito. Il 7 marzo nella gran basilica di Assisi scioglieremo il nostro voto», dichiara padre Luigi. Il 14 e il 15 l'apertura e la benedizione della chiesa e la sua proclamazione a santuario francescano. Padre Josè Rodriguez Carballo, ministro generale dell'Ordine, la riconsacrerà e riconsegnerà alla città. Sono previsti fedeli da tutta la regione, dalla Basilicata, dalla Calabria.
Sarà una gran festa di fede. «Si rinsalda il rapporto tra il convento e la città. Ritornano a risplendere la storia e la tradizione dei francescani mai avulsa dalla vita della cittadinanza», conclude lo storico Franco Bruno Vitolo.
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