Tu sei qui: CronacaParty al centro di salute mentale di Cava, associazioni contro provvedimento Asl: «Giù le mani dalla direttrice»
Inserito da (redazioneip), sabato 25 settembre 2021 10:58:43
«Giù le mani dall'Unità di Salute mentale di Cava de' Tirreni e dalla direttrice Adriana Iannone». Gli esponenti della sinistra di Cava de' Tirreni e dell'intera provincia di Salerno, come scrive il quotidiano "La Città di Salerno", si dicono contrati al provvedimento dell'Asl di sospendere la dirigente del Centro di Salute Mentale cavese dopo una festa, organizzata all'interno della struttura, con ballerine brasiliane e senza mascherine.
«Quell'evento rientra in una questione terapeutica a favore di soggetti fragili ed emarginati ma è stato fatto passare come una festa per punire chi non si adegua al sistema», scrivono in una nota il coordinamento Campania e la federazione di Salerno di Sinistra Italiana.
«Punire una donna per aver fatto il suo dovere, provando anche in tempo di pandemia, nel rispetto delle norme, ad applicare la legge Basaglia ci lascia davvero senza parole. Le attività di animazione sociale rientrano nei protocolli di terapia e non possono essere bollate come feste. Provvedimenti di questo tipo offendono l'intelligenza e il buon senso», scrivono gli esponenti della sinistra.
In difesa della direttrice è stato protocollato un documento da "Resilienza legale", associazione contro tutte le violenze di genere, sottoscritto anche da tante altri gruppi di persone da sempre vicini alle tematiche in favore dei più deboli.
«È inquietante già aver aperto un'inchiesta su un evento di integrazione sociale a favore di soggetti emarginati e fragili, con motivazioni bigotte, maliziose e misogine. La superficialità con la quale si è guardato esclusivamente al corpo delle ballerine brasiliane, oscurando la valenza terapeutica e di alto valore sociale dell'iniziativa, lascia intendere che l'ipocrisia regna sovrana ed il più becero maschilismo imperante», si legge nel documento. «È preoccupante che l'Asl, invece di sostenere ed incentivare queste iniziative, tenti di reprimerle con azioni anche esagerate, non adottate nemmeno quando ci sono stati dei morti. Siamo sicuri che emergerà la verità e che sarà riconosciuta la valenza terapeutica di queste iniziative».
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