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Cronaca

Parco dell'amore, città sempre più divisa

Inserito da (admin), martedì 3 giugno 2003 00:00:00

«Bravo questo sindaco che cerca di venire incontro ai ragazzi, che affronta un tema difficile, portando in luce un problema che c'è, che c'è sempre stato, ma che si tiene ben nascosto. Ha avuto coraggio nel provocarci, nell'esorcizzare un tabù, nell'invitarci tutti insieme, politici, chiesa e cittadini, a trovare una soluzione»: Luca Palescandolo, presidente del Forum dei Giovani, con oltre 200 tessere a dargli conforto, plaude all'iniziativa di Messina di creare un parco dell'amore. «Per noi - dice - sarebbe importantissimo: avere finalmente un luogo tutto nostro, dove poter portare la propria ragazza senza il rischio di brutti incontri. Non è vero che l'alcova a quattro ruote è un reperto preistorico. Sono tantissime le coppiette che si appartano in auto, sono tanti i giovani che hanno paura, non tanto per sé, ma per la propria fidanzata. Ben venga, quindi, un'oasi felice a misura degli innamorati». «Follia - ribatte il presidente dell'Arci, Mimmo Laudato - pura follia. La proposta di Messina sarà pure una forte provocazione, ma è assurda. Rinchiudere gli innamorati in un recinto? Altro che parco, sarebbe un ghetto dell'amore. L'eros è spontaneità, libertà, appartiene alla sfera privata. Poi, diciamolo con franchezza: dove lo vuole fare? Pensa di espropriare un'area? E quale? Vuol fare un'opera che porti indotto turistico? Che baggianata! Chi verrebbe mai in un'oasi artificiale, in un baraccone dell'amore, con tanto di box e custodi?». Per Laudato l'esternazione del sindaco serve a ben altro: «È l'ulteriore, inutile proclama. Sbandierato come le grandi opere urbanistiche che finora nessuno ha visto. Ha trovato un argomento che tira solo per distogliere l'attenzione da quello che è il problema serio, cioè che la sua Amministrazione finora non ha prodotto nulla per la città». Banale, assolutamente banale: si esprime quasi con rabbia il presidente del Club Universitario Cavese. «Che ridicolaggine. Un parco dell'amore - sbotta Marcello Rescigno - significa guardiania. È inevitabile, altrimenti si lascerebbero le coppiette in balìa dei delinquenti. Figuriamoci se gli innamorati, che vogliono vivere il fascino dell'attimo fuggente, si assoggetterebbero mai alla sorveglianza dei poliziotti dell'amore. E poi, il sindaco in che mondo vive? I giovani di oggi hanno risorse economiche ben più cospicue della paghetta su cui contavamo noi. Spendono mediamente sui 100 euro ogni sabato, le pare che non possono permettersi il lusso di un alberghetto ad ore, di una stanza che offra privacy a quattro lire? Basta, è un discorso senza senso. Ecco, Messina guarda ai giovani? Pensasse allora ad offrire loro spazi dove fare sport, dove ritrovarsi. Si guardi in giro: l'unica cosa per loro a portata di mano sono gli spinelli». Bacchettate al sindaco anche da Franco Accarino, presidente del "Social Tennis Club": «Sta spendendo tanto impegno per una cosa che deve rimanere nel privato. Pensasse piuttosto alle reali esigenze della popolazione. Vuol tutelare le giovani coppiette? Non mi pare proprio che ci sia la necessità, né che loro lo vogliano. La gioventù oggi è libera, non si pone il problema di chi stia a guardare eventuali effusioni. Nello stesso tempo, però, difendono la sfera privata. Non tollerano intrusioni, né dalla famiglia, né tanto meno da chi fa politica». A difesa del primo cittadino scende in campo Annalisa Martinoli, capo staff degli assessori: «Messina ha voluto solo provocare, lanciare un sasso nello stagno dell'omertà. Il problema delle coppiette lo si vuole ignorare, invece è diffuso. Difficile da risolvere. Il sindaco fa quello che può fare per la sicurezza. Non si possono pretendere da lui responsabilità che sono degli stessi ragazzi e delle loro famiglie». Favorevole alla proposta del primo cittadino anche Elvira Coppola Amabile, presidente dell'associazione "Mare Vivo": «Un parco a misura degli innamorati mi sembra un'idea pregevole. C'è tutto: un luogo romantico per i fidanzati, la discrezione, soprattutto la sicurezza. Il mondo di oggi è bello, ma anche pieno di pericoli. I ragazzi sono più liberi, hanno meno tabù rispetto alla mia generazione. Noi ci limitavamo ad un bacio, ad una carezza focosa, accompagnata dal solletico della parietaria e dal profumo dei fiori di cappero. Loro non hanno limiti, ma sono meno responsabili, facilmente preda di malintenzionati. Devono essere difesi. Penso, che so, ad una ronda dell'amore, ad un'area sicura. Non so, però, se l'accetterebbero».

IL SINDACO RILANCIA

«E' un problema serio, ma si preferisce far finta che non esista. Non penso ad un "drive in" dell'amore, bensì a percorsi romantici»

Una settimana di provocazioni, ammiccamenti, polemiche e consensi. L'amore si fa politica ed apre un nuovo fronte di dibattito nella già turbolenta vita dei portici. Disegna scenari, alleanze improbabili, rispolvera vecchi rancori, ripropone alla ribalta problemi da sempre irrisolti. Sindaco Messina, è riuscito a trascinare tutti nel tormentone sul parco dell'amore...«Già, è stato un interessante, intenso confronto a distanza tra Palazzo e città. Devo dire inaspettato, ma si vede che il discorso iniziale sul tema della sicurezza delle coppiette ha raggiunto il segno. Abbiamo affrontato un problema, certo non tra quelli fondamentali, come ad esempio l'urbanistica o la qualità della vita, ma pur sempre un problema. E spesso, dalle piccole cose si amplifica un ragionamento più ampio sulle esigenze dei cittadini». Molti l'hanno accusata di aver rispolverato un'idea sorpassata. «Assolutamente no. I ragazzi, e sono ancora tanti, cercano luoghi appartati. Incappano nelle ire dei residenti, ma ancor peggio, possono incappare nelle mani di malintenzionati. Lo sappiamo tutti che è un problema serio, ma si preferisce far finta che non esista, scavalcarlo con un gioco al rilancio pur di apparire. I peggiori? Quelli che si scandalizzano, trincerandosi dietro pudori che suonano immediatamente falsi». Andrà avanti per la sua strada? «Sicuramente. I luoghi d'incontro più gettonati sono sotto gli occhi di tutti. Basti pensare alla Pietrasanta. Forse, non è nemmeno indispensabile creare un parco. Basta semplicemente rendere più decorosi e, soprattutto più sicuri, i ritrovi abituali. Chiariamoci: non penso ad un "drive in" dell'amore, bensì a percorsi romantici, dove la luce naturale possa sposarsi armonicamente con quella artificiale. Sulla falsariga dell'illuminazione artistica lungo le strade che conducono ad Alessia ed a San Giuseppe». Una passeggiata dell'amore, come la propone il suo collega di Furore, Raffaele Ferraioli? «Ne abbiamo discusso insieme: una via dei Lattari disegnata dal cuore, con itinerari intriganti, studiati sulla presenza di amanti celebri». E Cava quale coppia può vantare? «Abbiamo anche noi la nostra saga: quella di Florinella e Risoctulo, i fidanzatini del 1423, le cui avventure sono state rappresentate proprio nell'ultimo week-end».

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