Tu sei qui: CronacaPalazzo Porcelli, ordinanza di sgombero
Inserito da (admin), martedì 31 agosto 2004 00:00:00
Restano senzatetto le 6 famiglie del Palazzo Porcelli, evacuate dai loro appartamenti durante la notte tra sabato e domenica per una voragine, apertasi nel cortile, che mette a rischio la stabilità dell'edificio. Ieri mattina, un'ordinanza comunale ha disposto lo sgombero dell'ala sinistra del palazzo per i prossimi 10 giorni. Tanto sarebbe il tempo necessario per mettere in sicurezza lo stabile e per identificare con certezza le cause del crollo, oltre allo stato di dissesto idrogeologico dell'intera zona dei Cappuccini. Per queste ore si attendono i primi risultati degli accertamenti disposti dall'Amministrazione comunale e dall'assessorato competente, eseguiti dai tecnici comunali e da un perito geologo, chiamato domenica mattina per un primo sopralluogo. E non basta. La verità sulle cause del crollo dovrebbero arrivare anche da una relazione predisposta dall'ingegnere capo Luca Caselli. Al momento, le bocche restano cucite. Non si lascia trapelare nulla per evitare - questa la spiegazione ufficiale - polveroni e polemiche. Una precauzione in verità inutile: nella stessa mattinata di domenica i condomini evacuati, riunitisi davanti alla palazzina per assistere ai sopralluoghi, hanno parlato di diversi campanelli d'allarme e di segnalazioni cadute nel vuoto, insieme alla richiesta d'interventi: «Avevamo chiamato i pompieri. Sono venuti a fare un sopralluogo - dicono - ma l'edificio era sicuro. Il problema, infatti, resta la manutenzione delle reti sotterranee, che sono vecchie e malandate». Oltre alla presenza di crepe nei garage, nella stessa zona si sarebbe registrato un altro crollo, proprio in un edificio in via di ristrutturazione. Resta il giallo, dunque, sulle cause del cedimento. Dai primi accertamenti sarebbero saltate fuori le prime ipotesi, come la presenza di un serbatoio comunale situato all'altezza di 500 metri. Secondo le prime ricostruzioni, formulate dalle squadre dei Vigili del Fuoco, quando è in eccedenza avrebbe trovato la via di sbocco in un cunicolo della vecchia rete fognaria. Si sarebbe formato, così, un fiumiciattolo sotterraneo che avrebbe raggiunto le fondamenta del palazzo, dopo aver scavato una galleria profonda circa 5 metri. «Non ci sono state consegnate ancora le relazioni dei tecnici. Come ho già detto senza il supporto di dati tecnici e del risultato delle verifiche - spiega l'assessore Giuseppe Gigantino nel corso del suo secondo sopralluogo - non si possono azzardare ipotesi circa la causa del crollo. Credo, però, che si possa parlare di una serie di concause che hanno contribuito ad intaccare il terreno sottostante. Mi preme precisare che al momento c'è un cantiere aperto e che le nostre squadre di tecnici sono al lavoro per mettere in sicurezza il palazzo».
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