Tu sei qui: CronacaOverdose, 26enne salvato in extremis
Inserito da (admin), giovedì 10 aprile 2008 00:00:00
Overdose nei bagni della stazione: strappato alla morte un giovane tossicodipendente di 26 anni, che aveva consumato una miscela letale di cocaina ed eroina. A salvarlo gli operatori del 118, bravi ad iniettargli il farmaco salvavita nonostante il ragazzo avesse tutte le vene di braccia e gambe rese inaccessibili a causa dei numerosi buchi. I sanitari sono riusciti, infatti, a prendergli una vena alla gola, eseguendo una manovra tipica dei rianimatori.
L'episodio è accaduto martedì in tarda serata. Sono da poco trascorse le 22.30 quando alla centrale operativa del 118 arriva una chiamata di sos. Alla stazione ferroviaria di Cava alcuni giovani notano all'interno di uno dei bagni il corpo di un giovane, apparentemente privo di vita. E' una chiamata da codice rosso. Viene, così, allertato il Saut. Dal presidio di via Guerritore parte l'ambulanza della Croce Bianca, con a bordo l'equipaggio, il dott. Campanile, l'infermiere Amatruda e l'autista soccorritore La Fragola.
Appena arrivano alla stazione, la scena che si presenta ai loro occhi è agghiacciante. Il giovane è riverso sul pavimento e non dà segni di vita. I segni che ha sulle braccia sono inequivocabili e lasciano pochi spazi ai dubbi. Per il medico del 118 si tratta di overdose, pertanto l'unica salvezza può essere somministrargli in vena un farmaco antagonista. Purtroppo, le vene del giovane sono ridotte male. L'unica soluzione è riuscire a prendere una vena della gola, con una metodica tipica dei rianimatori. I sanitari non si perdono d'animo. Sanno che non c'è tempo da perdere ed occorre tentare il tutto per tutto. E così lo salvano.
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