Tu sei qui: CronacaOspedale, una testimonianza di efficienza
Inserito da (admin), mercoledì 29 aprile 2015 00:00:00
Condividendone ampiamente l’assunto, divulghiamo l’accorata testimonianza che il nostro concittadino, Giuseppe Trapanese, ha stilato per rassegnare all’attenzione dei più e dei tanti detrattori l’efficienza del “nostro” civico Ospedale: il “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni.
Giuseppe Trapanese scrive: «Ho spesso sentito parlare non bene dell’Ospedale Santa Maria Incoronata di Cava de’ Tirreni e poiché, per mia fortuna e quella dei miei cari, non siamo mai dovuti ricorrere alle cure prestate dal Nosocomio cittadino, non ho mai approfondito le cause. Dopo la mia personale esperienza, posso esprimere, scevramente, la mia opinione.
Il 10 marzo ultimo scorso, a causa di lancinanti dolori all’addome, sono stato ricoverato d’urgenza. Le mie condizioni fisiche si presentavano disastrose: ero affetto da occlusione intestinale. Senza indugio venni visitato dal dottore Bruno Cardamone del Reparto di Chirurgia, che non conoscevo neanche di vista, il quale dispose l’immediato ricovero e l’inizio della conseguente terapia ed esami clinici: ecografie, colonoscopia, tac e risonanza magnetica; per questi due ultimi venni trasferito al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Il 24 marzo l’intervento di “Emicolectomia”. Trascorsi alcuni giorni di degenza, il 2 aprile sono stato dimesso dal “nostro” Ospedale.
Nei 23 giorni di degenza, con mia grande sorpresa, ho potuto constatare l’efficienza del Reparto di Chirurgia e quelli ad esso collegati, dove ogni giorno vengono effettuati delicati interventi, risolvendo le problematiche dei pazienti e lenendo il disagio ai familiari. Secondo il mio punto di vista, ma non credo di sbagliare, il Reparto di Chirurgia di Cava de’ Tirreni, che ha in organico uno staff medico d’elevato profilo, composto dal Primario, il dottore Antonio Pisapia, e dai chirurghi Luigi Cremone, Bruno Cardamone, Renato Giordano, Albino Sartori, Raffaele Lupo, Alfredo Giordano e Massimo Infranzi, esprime grande professionalità e disponibilità per la presenza costante, notte e giorno, dei sanitari, sempre disponibili a seguire, con diligenza, l’intero percorso post-operatorio.
Sono rimasto positivamente sorpreso anche per l’efficienza del personale paramedico, il quale, non appena un paziente ne aveva necessità, suonando il campanello per l’assistenza, erano fulmineamente presenti e sempre col sorriso sulle labbra. L’ordine e la pulizia sono impeccabili, tutti i giorni avviene il cambio della biancheria. Un complimento lo rivolgo anche al personale addetto alle pulizie, sempre vigile a tenere pulite sia le camere di degenza e sia i bagni.
Durante i giorni di permanenza in Ospedale ho avuto modo di parlare con altri pazienti, la maggior parte dei quali di Cava de’ Tirreni, ma altri venivano da Acciaroli, Salerno, Nocera Inferiore e Superiore, ecc. Ed alla mia domanda su come mai avevano scelto il “nostro” Ospedale, la risposta era sempre la stessa: in questo Reparto non ci sono dei Medici, ma stimati Professori.
In conclusione, questa mia testimonianza vuole porre in risalto l’attenzione che noi cavesi dobbiamo avere verso il “nostro” Ospedale, esortandoci a non piangerci addosso, ma batterci affinché migliorino le micro carenze strutturali, che sicuramente ci sono, come l’evitare di ricorrere al Ruggi d’Aragona per la tac e/o per la risonanza magnetica. Infine, cercare di migliorare il vitto, visto che i vassoi, così come giungono ai reparti, nello stesso modo vengono restituiti, perché nessuno mangia!».
Livio Trapanese
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