Tu sei qui: CronacaOspedale, un tossico ferisce due infermieri
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 8 marzo 2002 00:00:00
Non gli andava di aspettare che il sedativo facesse effetto. Non gli andava di stare calmo su quel lettino e di lasciar lavorare chi lo stava assistendo durante una delle sue solite crisi di astinenza. Perciò si è strappato la flebo dalla vene e, con l'ago sporco di sangue infetto, ha punto più volte sul braccio l'infermiere Carmine Di Lauro, 49 anni, cavese, che è stato subito ricoverato al Centro Malattie Infettive dell'ospedale San Leonardo: per lui si teme il contagio. Il suo collega Domenico Guida, intervenuto per cercare di fermarlo, è stato aggredito brutalmente. Sono le due di mercoledì notte all'ospedale Santa Maria dell'Olmo (nella foto). Al Pronto Soccorso Carmine Di Lauro e Domenico Guida sono di turno fino alle 8. Di emergenze serie poche, ma tra i pazienti c'è anche Antonio Cardamone, 45 anni, pregiudicato di Vietri sul Mare con una lunga storia di tossicodipendenza alle spalle. Una vecchia conoscenza al Dipartimento di Emergenza: non si contano più le volte che è stato medicato al Pronto Soccorso per alcune vesciche comparse sulle sue vene malandate o per calmare le sue crisi di astinenza.
La crisi
L'altra notte è ritornato. Tonino, come lo conoscono tutti, è fuori di sé: urla, si mantiene a stento in piedi e finisce per spintonare chiunque gli capiti vicino. «Stai calmo», gli dicono i sanitari, tentando di mantenere sotto controllo una situazione molto delicata. «Non sto bene, datemi qualcosa», risponde Antonio in evidente stato di astinenza. Gli infermieri preparano una flebo con del sedativo, mentre lo esortano a sistemarsi sul lettino. Dopo poco Carmine e Domenico infilano i guanti, come di norma, ma sanno che in questo caso il rischio c'è: conoscono gli ultimi risultati delle sue analisi. Sembra tutto filare liscio, ma all'improvviso l'uomo diventa smanioso. Si dimena, scatenando la furia vendicativa: vuole punirli. Per cosa? Forse solo per il fatto che lo stanno aiutando. Come arma usa il suo sangue: si strappa la flebo dalla vena e con l'ago sporco punge l'infermiere che gli sta vicino. Si tratta di Carmine Di Lauro, un uomo dalla corporatura massiccia, ma impotente di fronte a quelle poche gocce di sangue. Il suo collega, Domenico Guida, interviene: cerca di fermarlo, ma ha la peggio. L'uomo, ancora in preda al raptus, lo colpisce con una serie di pugni. Vengono allertate le Forze dell'Ordine, ma Antonio Cardamone si dilegua. I due infermieri vengono trasportati al S. Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno per esami di controllo. «C'era sangue dappertutto, sulle pareti e sulle lenzuola», raccontano gli infermieri del Pronto Soccorso che ieri mattina hanno preso servizio. Il direttore Cosimo Maiorino (nella foto), messo a corrente dello spiacevole episodio, lancia l'allarme: «Ho chiesto delle relazioni dettagliate sui fatti accaduti. Già da tempo ho inviato un ordine interno per la richiesta di un servizio di guardia giurata». Dalla sede della Direzione Generale si fa sapere che sono stati pubblicati avvisi pubblici per potenziare il servizio di vigilantes. L'intero personale è sotto choc per l'assurda aggressione, che, purtroppo, non è la prima, «né sarà l'ultima - si lamenta il personale - se non si prenderanno provvedimenti».
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