Tu sei qui: CronacaOspedale e vendita dei beni comunali, lo scontro continua
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 1 ottobre 2010 00:00:00
Ancora polemiche a Palazzo di Città dopo il lungo ed infuocato Consiglio comunale di mercoledì scorso: sul banco degli imputati le questioni "ospedale" ed "alienazione beni comunali". Il tema della sanità è stato esposto dal sindaco Galdi a margine della questione sanpietrini e “Principato di Salerno”, trovando però la pronta replica del consigliere d’opposizione Pasquale Scarlino.
In effetti, il primo cittadino ha manifestato la volontà sua e della sua Amministrazione di intavolare un confronto costruttivo con i vertici del “S. Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona” di Salerno, al fine di concordare, nella maniera migliore, i tempi ed i modi per il prospettato trasferimento di una serie di reparti presso il nosocomio salernitano ed il “Martiri di Villa Malta” di Sarno.
Proprio in tale prospettiva, il sindaco Galdi ha espresso l’intenzione di richiedere la partecipazione al tavolo tecnico delle scelte (anche se la relativa normativa, in verità, non consentirebbe tale attività), promettendo inoltre il massimo impegno per la battaglia pro-S. Maria dell’Olmo anche tramite il Comitato Sanità costituito al Comune, soprattutto considerando che, a seguito della pubblicazione sul B.U.R.C. della Regione Campania del piano sanitario regionale in data 28 settembre 2010, sono iniziati i 30 giorni per la definizione della ristrutturazione degli ospedali campani, e quindi anche di quello di Cava de’Tirreni.
Voci sempre più insistenti parlano di un quasi sicuro trasferimento anche del reparto di Ostetricia e proprio sul punto si è registrata, in Consiglio comunale, la riflessione critica del consigliere d’opposizione Pasquale Scarlino, che, interrogandosi sulla futura sorte delle partorienti metelliane, ha invitato il primo cittadino ad agire concretamente ed a non fare falsi proclami.
Altro spunto di polemica è derivato dalla votazione per la vendita dei beni comunali. Nel dettaglio, come annunciato dal consigliere di maggioranza Giovanni Del Vecchio, sarà l’asta pubblica a decretare le varie offerte d’acquisto, salvo casi eccezionali in cui si potrà ricorrere alla negoziazione diretta.
Ed in merito le forze di minoranza hanno rivendicato la paternità del progetto, sottolineando come la lista degli immobili da alienare fosse la stessa stilata precedentemente dall’Amministrazione Gravagnuolo, con l’unica differenza che prima ad occuparsi della vicenda era la “Cava Patrimonio srl”, società partecipata messa in liquidazione lo scorso giugno dal sindaco Galdi.
Sempre Giovanni Del Vecchio, esponente del Pdl, nonché presidente della Commissione “Statuto e Regolamenti”, ha rimarcato come le strutture alienabili siano quelle a bassa redditività, in disuso o fatiscenti e quelle di edilizia residenziale pubblica, dalla cui vendita potranno essere ricavati gli introiti per affrontare l’emergenza abitativa a Cava de’Tirreni.
Del resto, anche nel documento dell’Amministrazione uscente gli immobili venivano divisi in edifici di uso abitativo e non. Tra questi, gli appartamenti comunali di via Carillo, di via Filangieri e di via Pastore in località Pregiato, oltre alla sede dei Servizi Sociali in via Sorrentino ed all’ex Collocamento in via Atenolfi.
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