Tu sei qui: CronacaOrganico al completo, la giustizia riparte
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 21 marzo 2005 00:00:00
Presentato il nuovo organico dei magistrati in servizio presso il Tribunale di Cava de'Tirreni (Sezione distaccata di Salerno) e l'Ufficio del Giudice di Pace. Finalmente un lieto fine, dunque, per l'amara vicenda che ha coinvolto a lungo il Tribunale metelliano, ove la carenza di magistrati, lo scarso interessamento degli organi giuridici provinciali e la mancanza di un coordinatore-dirigente avevano portato a conseguenze disastrose per la giustizia cavese. Udienze rinviate, procedimenti rimasti "appesi" o in attesa di partire, con a corollario le indiscrezioni circa l'accorpamento della sede giudiziaria cavese a quella di Amalfi. Il nuovo pool di magistrati è stato presentato lo scorso sabato in una conferenza stampa-convegno, cui erano presenti il magistrato-dirigente Mariaconcetta Criscuolo, Edmondo Cirielli, presidente provinciale di An, e l'avv. Artemio Baldi, presidente dell'Associazione degli Avvocati, che ha condotto una lunga battaglia per il recupero della dignità e dell'efficienza del foro metelliano. Ecco il nuovo organico al servizio della giustizia cavese. La dott.ssa Mariaconcetta Criscuolo, giovane magistrato di Castellammare di Stabia, proveniente dalla II Sezione penale del Tribunale di Salerno, con precedenti esperienze nella Pubblica Amministrazione, sarà il dirigente del Tribunale metelliano. A completare la squadra la dott.ssa Pasqualina Caiazza per il settore penale, il dott. Salvatore Salomone e la dott.ssa Luciana Barela per il settore civile, il dott. Guglielmo De Antonellis, con mansioni di coordinatore, e la dott.ssa Marcella Pellegrino per l'Ufficio del Giudice di Pace. Ecco il commento della giovane dirigente Cruscuolo, che dovrà affrontare circa 4.300 procedimenti penali, sulla riforma della magistratura "made in Berlusconi" e sulla situazione della giustizia cavese: «Questa riforma è un attacco al cuore dell'indipendenza della magistratura. Non capisco a chi possa giovare un giudice meno indipendente e meno autonomo. E' anche la conseguenza, forse, degli errori nell'impostare il rapporto tra noi addetti della giustizia, magistrati ed avvocati. Non siamo stati capaci di ragionare per trovare proposte valide che superassero il gioco della parti. Riguardo a Cava, non nascondiamo che abbiamo tanti problemi, ma ci stiamo riorganizzando. Abbiamo un carico pendente molto elevato, superiore anche a Salerno, ove ci sono 18 giudici, mentre qui a Cava ed Amalfi siamo 1 togato e 3 onorari. Quando sono arrivata, ho persino trovato udienze negli stessi giorni tra Cava ed Amalfi. Una cosa assurda, se si pensa che sono gli stessi giudici a dover trattare gli argomenti».
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