Tu sei qui: Cronaca‘Ora voglio le scuse'
Inserito da (admin), lunedì 31 maggio 2004 00:00:00
Il giorno dopo l'archiviazione dell'inchiesta, il geometra Eugenio Tenneriello incassa la vittoria e passa al contrattacco. È soddisfatto, tra l'altro la notizia è giunta alla vigilia della sua laurea in Architettura. «Sono solo amareggiato - afferma Tenneriello - per il polverone e per il chiasso che l'intera vicenda ha suscitato. È nata male ed è stata gestita peggio, ora mi attendo delle scuse. Sono stati mesi di grande sofferenza, pur sapendo che non avevo commesso nulla. Alla fine la verità è emersa e lo debbo anche alla serenità di giudizio della magistratura». Prima che la vicenda assumesse i toni che poi ha assunto, era stato lo stesso Tenneriello a chiedere la sospensione dei lavori per un approfondimento delle anomalie sollevate. «Ed invece - aggiunge l'avvocato Pasquale Adinolfi, difensore del geometra - ci fu una forzatura e nacque quello che fu definito nell'opinione pubblica lo scandalo dei box di via Sala». L'avvocato chiese ed ottenne che il suo cliente fosse ascoltato dal magistrato. Fu un interrogatorio minuzioso, lungo e sereno. Furono evidenziati i vari passaggi della pratica, furono fatte rilevare le macroscopiche evidenze. «La manomissione, ammesso che ci fosse stata, era di 1 o 2 centimetri - continua il legale - ed a quel punto il magistrato volle compulsare un tecnico di fiducia, che confermò la tesi dell'accusato. Possiamo dire con certezza che c'è stata una gestione della vicenda alquanto superficiale. La vicenda penale è stata solo frutto di una forzatura nata in determinati ambienti comunali». Una storia che fu subito strumentalizzata: si voleva colpire un tecnico scomodo, ma più ancora quello che era ed è un uomo di fiducia del sindaco. Forse il bersaglio voleva essere sul piano politico (il sindaco, fa intendere Tenneriello), ma nel frattempo era andato lui sul banco degli imputati. «Hanno detto che ero stato confinato a Santa Maria del Rifugio. È vero, mi occupo della gestione del complesso, ma resto un componente dello staff di Messina». Ora guarda con serenità al futuro, anche se ha vissuto ore tremende. «Oggi che la verità è emersa, sono contento anche per il sindaco Alfredo Messina e lo ringrazio per la fiducia che mi ha sempre concesso. Allo stato dei fatti altri dovrebbero riflettere». Non aggiunge altro, ma aspetta. Intanto, a Palazzo di Città, c'è soddisfazione e tanta serenità. «Siamo in attesa anche di altre risposte per mettere fine ad una campagna che in questi ultimi due anni ha avuto momenti di grande tensione e di clamori», dicono negli ambienti più vicini al sindaco.
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