Tu sei qui: CronacaNuovi indagati per rimborsopoli
Inserito da (admin), giovedì 20 marzo 2014 00:00:00
Non accenna a fermarsi “rimborsopoli cavese”, l’inchiesta condotta dai Carabinieri della Tenenza di Cava de’ Tirreni e coordinata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore in merito ai rimborsi ai gruppi consiliari.
Nuovi sviluppi, infatti, si sono registrati nella giornata di ieri, mercoledì 19 marzo, quando i militari della Tenenza metelliana hanno notificato altri tre avvisi di garanzia. Tra i destinatari Roberto Bellizia e Carmine Papa, entrambi consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, usciti indenni dalla “prima pioggia” di avvisi di garanzia. Non ancora noto il terzo politico coinvolto, ma si tratterebbe di un altro consigliere di maggioranza. I loro nomi sono stati iscritti nel registro degli indagati alla luce degli interrogatori effettuati e delle memorie difensive presentate dai consiglieri che già sono stati invitati a chiarire la propria posizione.
Con questi altri tre indagati, sale a 47 il numero dei politici che si sono visti recapitare un avviso di garanzia. L’accusa è quella di aver speso - secondo la Procura nocerina in maniera illegittima - i fondi destinati ai gruppi consiliari. Nel mirino degli inquirenti sono finite due consiliature: quella targata centrosinistra, quando a capo dell’Amministrazione c’era Luigi Gravagnuolo, e quella attuale del sindaco Marco Galdi. Benzina, quotidiani, marche da bollo, cene, acquisti di tablet, pc, cellulari, abbonamenti alle partite della Cavese nella stagione calcistica 2007-2008, per una spesa complessiva di circa 80mila euro, che sarebbero stati pagati dall’Amministrazione comunale sotto forma di rimborsi ai gruppi consiliari. Nello specifico, si tratta di rimborsi elargiti fino al dicembre 2012 per gli acquisti più disparati.
Fino a questo momento, la stragrande maggioranza dei consiglieri “avvisati” si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, riservandosi di presentare agli inquirenti una memoria dettagliata nei giorni successivi all’interrogatorio. I primi a sposare questa linea difensiva sono stati il sindaco Marco Galdi, coinvolto nell’inchiesta con l’accusa di favoreggiamento, ed il consigliere Luigi Gravagnuolo, seguiti poi da Michele Mazzeo, Gerardo Baldi e dagli altri consiglieri che sono stati ascoltati in settimana dai Carabinieri.
A rispondere alle domande degli inquirenti sono stati, invece, l’attuale assessore alle Attività produttive, Marco Senatore, l’attuale consigliere del Pd, Vincenzo Servalli, ed i consiglieri della precedente consiliatura, Emilio Maddalo ed Antonio Pisapia, tutti e quattro difesi dall’avv. Alfonso Senatore. Nel tardo pomeriggio di ieri, poi, si è recato presso la Tenenza dei Carabinieri di via Pasquale Atenolfi anche Giovanni Del Vecchio, già consigliere comunale e vicesindaco.
Nel frattempo, prosegue l’iter per modificare il regolamento in vigore al Comune proprio in materia di rimborsi ai gruppi consiliari. L’obiettivo è quello di specificare in modo chiaro quali sono le spese ammissibili, che quindi possono rientrano sotto la voce “spese di rappresentanza”. Sul tavolo del gruppo di lavoro costituito ad hoc, con l’obiettivo di presentare al parlamentino cittadino una proposta di modifica condivisa, ci sono la bozza delle modifiche da apportare all’articolo 16 (commi 3 e 7) ed all’articolo 19 (comma 2) e la riformulazione dell’articolo 22 del regolamento per le adunanze consiliari.
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