Tu sei qui: CronacaNuovi guai per l'ex giudice Lamberti
Inserito da (admin), martedì 1 marzo 2005 00:00:00
Ancora guai giudiziari per Alfonso Lamberti, ex giudice della Corte di Appello di Napoli addetto alla sezione "Misure di prevenzione", che il 14 giugno 2002 è stato condannato dal Tribunale di Salerno a 7 anni di reclusione e 1.400 euro di multa per i reati di corruzione in atti giudiziari, associazione a delinquere di tipo mafioso, detenzione e porto illegale di esplosivi, violenza privata e calunnia. Sul capo di Alfonso Lamberti, ex procuratore capo di Sala Consilina, ora solo docente universitario, pende la richiesta di condanna formulata dalla Procura regionale della Corte dei Conti per danno erariale all'immagine e per danno patrimoniale, per la somma complessiva di 1 milione e 786mila euro da versare al Ministero della Giustizia. Il relativo processo davanti alla Sezione giurisdizionale di Napoli è scattato con l'atto di citazione in giudizio firmato dal sostituto procuratore generale, Antonio Buccarelli. Dopo la prima udienza dibattimentale, la difesa di Lamberti, sostenuta dagli avvocati Renato De Lorenzo e Francesco Accarino, ha sollevato il cosiddetto "difetto di giurisdizione" della Corte dei Conti. E così, la magistratura contabile napoletana di via Piedigrotta ha dovuto sospendere il processo in attesa della decisione, di competenza della Corte di Cassazione, che dovrà sentenziare a Sezioni unite. Lamberti, quindi, non vuole essere processato dalla Corte dei Conti, ritenendola del tutto "incompetente". Il motivo? La responsabilità civile del magistrato nell'espressione della sua funzione giurisdizionale è compiutamente disciplinata dalla legge del 1988 (la numero 117), per danni sia a terzi che all'istituzione di appartenenza. Di conseguenza, la responsabilità patrimoniale del giudice è sottratta alla magistratura contabile ed è affidata esclusivamente al giudice ordinario (Tribunale civile). Intanto, la Procura regionale della Corte dei Conti, diretta da Arturo Martucci di Scarfizzi, ha presentato contro-ricorso alla Suprema Corte, per contestare l'eccezione sollevata da Lamberti e per affermare il diritto della Corte dei Conti di processare l'ex magistrato cavese. Il contro-ricorso è stato presentato dal sostituto procuratore generale, Antonio Buccarelli, che il 14 marzo 2003 aveva firmato l'atto di citazione in giudizio di Lamberti, per sentirlo condannare al pagamento, in favore del Ministero della Giustizia, della cospicua somma, di cui 1.100.053 euro per danno all'immagine e 686.887 euro per danno patrimoniale. Sarà ora la Corte di Cassazione a regolare la giurisdizione. Il Tribunale di Salerno aveva condannato Lamberti con la sentenza 1135/2002 e, contestualmente, lo aveva interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed interdetto legalmente per la durata della pena. La condanna penale, però, non è definitiva, perché non passata in giudicato. Lamberti, infatti, tramite l'avv. Pansini, ha proposto appello ed il processo di secondo grado non è stato ancora celebrato. Secondo la sentenza del Tribunale di Salerno, Lamberti è risultato essere un affiliato al clan camorristico della Nuova Famiglia, facente capo ai boss Alfieri e Galasso. Sulla base di un accordo di massima pregresso, tra il 1987 ed il 1991 ha tutelato gli interessi dell'organizzazione criminale. Di volta in volta, l'ex magistrato della Corte di Appello di Napoli ha richiesto come corrispettivo il pagamento di ingenti somme di danaro o di oggetti di valore, quando il clan camorristico era coinvolto in vicende giudiziarie, ed in particolare quando si trattava di impedire o limitare effetti negativi derivanti dai procedimenti relativi all'applicazione di misure di prevenzione (sorveglianza speciale, obbligo di soggiorno, versamento di cauzioni, sequestro e confisca di beni), soprattutto in relazione alle conseguenze economiche, oltre a quelle personali, nei confronti dei membri del sodalizio criminoso. Sempre secondo la sentenza del Tribunale di Salerno, Lamberti ha ricevuto somme superiori a 300mila euro, oltre ad oggetti di valore (certamente 4 orologi) ed altri benefici materiali per sé e per altri.
La lunga scia di processi
Nel 2003 Alfonso Lamberti fu condannato a 1 anno e 6 mesi dalla III Sezione del Tribunale di Salerno per calunnia nei confronti dell'ex moglie, Angela Procaccini. Uno dei tanti filoni dell'indagine iniziata dopo che l'ex magistrato aveva dato incarico all'investigatore privato Carlo Baresi di seguire la donna. Gelosia, ma anche una sorta di ossessione, che lo aveva portato ad una vera e propria persecuzione nei confronti dell'ex moglie. Non è stata l'unica condanna per calunnia. L'anno precedente, Lamberti era stato condannato a 1 anno e 8 mesi per aver calunniato alcuni insegnanti, colleghi della Procaccini, da lui accusati di aver favorito l'ex moglie, non facendo risultare alcune sue assenze.
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