Tu sei qui: Cronaca"Notte Bianca", applausi per Pino Daniele e fischi per Galdi
Inserito da (admin), mercoledì 7 gennaio 2015 00:00:00
Grande successo per la “Notte Bianca”: migliaia di persone hanno assistito al concerto di Tony Esposito ed Enzo Avitabile in Piazza Duomo ed i negozi aperti hanno fatto buoni affari. Unica nota stonata, i fischi rivolti al sindaco Galdi durante il suo discorso sul palco. Contestazioni stigmatizzate dall’assessore al Turismo, Clotilde Salsano: «Condanno quel gruppo di circa 40 persone che si è permesso di fischiare il sindaco. Abbiamo fatto una brutta figura con i tanti visitatori che sono giunti a Cava per l’evento. Ai contestatori rivolgo un invito: vengano in Consiglio comunale per fischiare il primo cittadino...».
L’episodio è stato commentato dai cittadini anche su Facebook: in molti hanno giudicato vergognosa l’accoglienza riservata al primo cittadino. «Una piazza gremita ha accolto i mitici Enzo Avitabile e Tony Esposito - ha commentato M.V. - con applausi e gioia. È stato meraviglioso vedere tanti cavesi felici. Vorrei capire però i motivi della vergognosa accoglienza riservata al nostro sindaco sul palco, fatto oggetto di fischi. Ma vi sembra questo il modo di contestare? È una questione di educazione, al di là che possa piacere o meno il suo operato. È pur sempre una persona che ci rappresenta ed è degna di rispetto. Io mi sono vergognata di far parte di una piazza di persone incivili».
Un successo, dunque, la “Notte Bianca”, macchiato da un episodio ritenuto sgradevole dai più. In compenso le migliaia di persone che hanno invaso la piazza hanno rimpinguato anche i portafogli dei commercianti. Negozi di intimo, bar, pizzerie e rosticcerie sono andati alla grande, con ottimi incassi. «È stato un successo - afferma Rossano Ferrara del Bar Sportivo - Per le prossime edizioni dell’evento, però, credo che si debba prevedere qualcosa di altrettanto efficace prima del concerto in piazza. Molta gente, infatti, ha atteso fino alle 23.30 praticamente senza poter far nulla. C’è bisogno di inventarsi qualcosa che renda viva la prima parte della serata».
Pienamente soddisfatta, invece, della riuscita della “Notte Bianca” cavese è l’assessore Clotilde Salsano: «In piazza c’erano almeno 30mila persone, i parcheggi della città erano praticamente pieni. Anche l’ordine pubblico e la sicurezza sono stati garantiti con la presenza dei volontari della Protezione Civile. Per il prossimo anno pensiamo di organizzare delle navette di collegamento dall’area mercato verso il centro».
Annalaura Ferrara
Un concerto nel segno e nel ricordo di Pino Daniele
«Mettite ’e mani ’ncopp ’o groove per Pinuccio!». Migliaia di braccia si sono levate nel cielo della Notte Bianca cavese quando Enzo Avitabile con i Bottari e Tony Esposito sono saliti sul palco nel giorno della scomparsa di Pino Daniele. Ed il concerto, già in programma da diversi giorni, piuttosto che essere annullato è stato dedicato al musicista napoletano, di cui sia Avitabile che Esposito erano compagni sopra ed al di là del palco. «Avremmo rinviato lo spettacolo se fosse stato un festival - hanno dichiarato prima dell’evento i due portavoce della scuola napoletana - ma questo è un momento di aggregazione che Pino avrebbe voluto».
E complice, forse, la volontà di unirsi intorno alla musica per ricordare il “mascalzone latino”, ad accogliere i due c’era una piazza piena, gremita fin su le scale del Duomo e giù fino al Corso, dove la folla si è stretta ai piedi ed intorno al palco per intonare i successi del sassofonista napoletano, da “Tutt egual song’ ’e criature” a “’O mummo se move” fino agli ultimi successi racchiusi nel disco “Black tarantella”, che conteneva inoltre il duetto con Pino Daniele, “È ancora tiempo”. “E sona mo’, sona mo’ e sona mo’”: ha intonato più e più volte Avitabile rievocando i versi del brano “A me me piace ’o blues”, di cui era stato egli stesso corista, nel lontano 1979, ai tempi del disco “Nero a metà”.
Non ha proferito parola, invece, Tony Esposito. Il percussionista è rimasto per tutto il tempo quasi immobile sul palco, visibilmente provato dalla perdita del suo compagno di viaggio con cui, negli anni ’70, aveva gettato le basi del “neapolitan power”.
Alessandra De Vita
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