Tu sei qui: Cronaca‘Non è colpa del vaccino'
Inserito da (admin), venerdì 26 marzo 2004 00:00:00
Il ciclo di vaccinazioni obbligatorie comprende 5 somministrazioni di siero, più una antiemofila, raccomandata dal Ministero della Sanità. Si tratta di vaccini del tutto privi di sostanze tossiche, che non provocano nessun tipo di alterazioni all'organismo. «Solo in alcuni casi - riferiscono al Servizio Prevenzione dell'Asl Sa1 - si verificano lievi febbri e rossori della parte trattata con la puntura». I dati registrano fino ad oggi 1 problema su ogni milione e mezzo di dati trattati. Il gruppo di vaccino "esavalente" serve a prevenire l'insorgere di difteriti, tetani, poliomeliti, epatiti B ed emofilia. Gli Uffici di Igiene e Profilassi, dove vengono effettuate le somministrazioni di vaccino, ricevono ogni giorno decine di pazienti, molti dei quali in tenera età. Periodicamente, le Asl di tutto il territorio svolgono un monitoraggio sui vaccini, la cui somministrazione avviene seguendo un calendario predisposto punto per punto dal Ministero della Sanità. Nessun caso di reazioni allergiche, né di complicanze, si è mai verificato sul nostro territorio.
L'ESPERTA
«Su 30mila casi mai un'allergia»
Annalisa Caiazza è responsabile del Servizio Epidemiologia e Prevenzione dell'Asl Sa1. Da 8 anni segue il gruppo di monitoraggio per il controllo dei vaccini. Dottoressa, nella vostra Azienda si è mai verificato un caso analogo? «Mai. Dal 2001 abbiamo somministrato circa 30mila vaccini, senza riscontrare reazioni né complicanze. Eppure, la distribuzione è di 100mila dosi di siero l'anno, tra pazienti grandi e piccoli». Che tipo di siero è stato somministrato al bambino deceduto? «Quello abituale, disposto ed autorizzato dal Ministero della Sanità. In questi casi c'è il massimo rigore, e tutto viene eseguito secondo il calendario ministeriale». Allora, cosa può essere successo? «A mio avviso, le cause del decesso sono di altra natura. Ma c'è un'inchiesta in corso ed è stata disposta un'autopsia. Saranno i risultati a fare luce sulla verità». Ma lei, da esperta, ha pensato ad una possibile causa? «Potrebbe trattarsi di una sindrome da morte improvvisa in culla. In Europa c'è molta incidenza ed in Italia si sono già registrati 250 casi». I genitori hanno riferito che il piccolo, dopo la vaccinazione, aveva la gamba gonfia nel punto in cui era stato iniettato il siero. Può essere un indizio significativo? «Ai fini delle indagini tutti i dettagli lo sono. Ma nel caso segnalato si tratta di una reazione naturale, che si verifica ogni volta che ci si sottopone a vaccinazione». Anche la febbre alta ed il respiro affanoso? «Sì. Le mamme, di solito, dopo aver vaccinato i bambini, li svestono perché la pelle respiri, e se si verificano reazioni epidermiche, usano panni di lino bagnati sul gonfiore. Si tratta di reazioni note a tutti». Crede sia stato opportuno bloccare la somministrazione di quel lotto di vaccino? «Per cautela, sì. Anche se quel siero, nella stessa mattinata, è stato iniettato a tanti altri bambini, anche più piccoli. Se vi fossero state complicazioni, lo avremmo subito saputo». Invece, nessuno vi ha chiamati? «No, neanche per segnalare una reazione allergica. Ecco perché pensiamo che il caso di quel povero bambino sia dipeso da altre patologie, quasi certamente improvvise. Ci affidiamo all'inchiesta aperta, fiduciosi nei risultati».
IL DIRETTORE SANITARIO
«Il siero non c'entra, è una morte in culla»
Quando ha appreso la drammatica notizia, Domenico Della Porta, direttore sanitario dell'Asl Sa1, ha subito preso provvedimenti. «Ho immediatamente contattato il Servizio di Epidemiogolia Regionale - spiega - e la Farmacovigilanza. In più, ho avvertito l'Istituto Superiore della Sanità, che è nostro referente in ogni situazione delicata». Della Porta, che ha alle spalle una lunga esperienza nel comparto della Prevenzione, non ha dubbi: «Siamo, ovviamente, dispiaciuti per quanto accaduto e vicini al comprensibile dolore dei genitori, ma non crediamo che il decesso del piccolo sia imputabile al vaccino somministrato». Il direttore sanitario parla avvalendosi di dati certi, raccolti negli anni ed attraverso controlli diretti sul campo: «In 3 anni abbiamo somministrato migliaia di sieri, tutti sotto la stretta vigilanza del Ministero. E non si sono mai verificate reazioni gravi né complicanze passibili di segnalazione. Abbiamo personale esperto, e soprattutto per quanto riguarda i bambini, vengono seguite le norme scrupolosamente. L'episodio verificatosi può quindi definirsi isolato, nel panorama di esperienza della nostra Asl». Piena fiducia, dunque, agli operatori ed al tipo di vaccino usato. Ma allora, cosa può aver causato la morte improvvisa di un bambino di appena 11 mesi? Il dirigente sembra convinto quando fa riferimento alla possibilità di una "morte in culla". E conclude: «Non è la prima volta che si verifica un caso del genere. L'incidenza dei decessi in tenera età, le cosiddette "morti in culla", è piuttosto alta. E dai 2 ai 24 mesi c'è sempre il rischio che possa capitare. Naturalmente, saranno i risultati dell'autopsia a confermare o smentire i nostri dubbi, ma escludo che sia colpa del vaccino».
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