Tu sei qui: CronacaNon c'è pace per la movida metelliana
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 20 marzo 2002 00:00:00
Locali notturni nella bufera delle polemiche: continuano gli attacchi alla movida metelliana da parte dei residenti. Oggi tocca al Porky's, ma in un recente passato anche il Tex Saloon, l'Officina 249 e tutti gli altri locali sono stati bersagliati da numerose richieste di chiusura ed esposti avanzati dai cittadini metelliani alle autorità amministrative, giudiziarie e sanitarie. Sotto accusa, a leggere le denunce, i suoni eccessivi provenienti dai locali e la sosta selvaggia di auto e motorini davanti ed intorno ai ritrovi notturni, meta serale della gioventù cavese e non. Ultimo esposto in ordine di tempo, quello presentato contro la discoteca Porky's di Pasquale Falcone (nella foto al centro), l'attore-autore che, nel volgere di pochi giorni, assapora gli onori della ribalta e la polvere della contestazione. Il locale più in voga della città metelliana è accusato di emettere, esclusivamente nelle ore notturne, rumori che, a dire degli esponenti, vanno oltre la soglia di tollerabilità consentita dalla legge. Si è reso, quindi, necessario l'intervento dell'Arpac, l'organo regionale preposto al controllo dell'inquinamento, compreso quello acustico, per dirimere la nuova controversia. A quanto pare, ieri mattina sono giunti sul tavolo del responsabile dell'Unità operativa di Prevenzione dell'Asl Salerno 1, il dott. Giovanni Baldi, i rilievi effettuati dall'Arpac in orari e punti diversi, che hanno dimostrato l'infondatezza degli esposti, in quanto le emissioni di suoni dalla discoteca erano abbondantemente e stabilmente al di sotto della soglia dei 60 decibel, limite massimo stabilito dalla normativa. L'esito dei controlli, però, non ha placato gli animi, né stemperato i toni della polemica. Anzi, la presenza di un portatore di handicap, residente proprio in prossimità del Porky's, infastidito dai rumori, ha indotto le associazioni per la tutela dei diritti del malato a scendere in campo a sostegno del ragazzo. A nulla è servita la Conferenza di Servizi convocata dal sindaco Messina il mese scorso. Il tentativo, promosso dal primo cittadino, di conciliazione tra le esigenze dei residenti e quelle dei gestori di locali pubblici non ha dato i risultati sperati. L'eterno dilemma di questa città, garantire la tranquillità e la sicurezza dei residenti o salvaguardare il lavoro e gli investimenti dei gestori, sembra ancora una volta di difficile coniugazione. «Delocalizzare in periferia i locali - dichiara Enzo Passa (nella foto in basso), consigliere comunale - è una soluzione temporanea. In un futuro prossimo, la periferia diverrà centro urbano, quindi le polemiche e gli scontri si riproporranno, come già è successo con lo stadio comunale, adatto ai concerti vent'anni fa perché periferico ed oggi non più, perché inglobato nel centro cittadino».
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