Tu sei qui: Cronaca«Niente soldi alle "partecipate" non trasparenti»
Inserito da (admin), martedì 15 luglio 2014 00:00:00
Il Comune di Cava de’ Tirreni chiede trasparenza a tutti gli enti ed a tutte le società di cui è socio. Nel mirino anche: la Metellia amministrata da Giovanni Muoio, fedelissimo di Marco Galdi; l’Ausino, altra roccaforte della sinistra cavese, che gestisce gli acquedotti di mezza Provincia, amministrata da Matilde Milite, fedelissima di Cirielli e diretta da Giuseppe Vitagliano; il CSTP; Sviluppo Costa d’Amalfi. Ma non solo. Sono coinvolti anche enti che sono stati recentemente scoperti come partecipati dal Comune: l’ASI, Ato Sele ed il Consorzio farmaceutico.
Nei giorni scorsi, “Davide (contro) Golia” aveva chiesto al Consorzio di Bacino Salerno 1 di scrivere sul sito internet le informazioni che la legge impone di pubblicare: stipendi e situazioni patrimoniali di dirigenti ed amministratori, consulenze, costi effettivi del servizio di raccolta dei rifiuti, etc. A fronte del fermo rifiuto di Fabio Siani e Stefano Cicalese, rispettivamente commissario e direttore del Consorzio, “Davide (contro) Golia” aveva diffidato i vertici comunali ad intervenire.
«Il Comune di Cava, essendone socio di rilievo - la tesi di “Davide (contro) Golia” - ha il diritto/dovere di sapere che fine fanno le centinaia di migliaia di euro che, ogni mese, elargisce al Consorzio. La legge impone di far sapere ai cittadini, attraverso il Comune, se il denaro dei contribuenti viene impiegato per pagare gli operai che si occupano della raccolta dei rifiuti oppure per pagare consulenze a parenti dei politici, stipendi troppo alti a dirigenti ed amministratori, che sono comunque e sempre dei politici. E la legge è chiara: niente soldi al Consorzio ed agli enti partecipati che non pubblicano le informazioni richieste».
L’attività costante e puntuale di “Davide (contro) Golia” inizia a produrre i primi effettivi benefici. Infatti, il segretario generale del Comune di Cava, che è anche il responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione, ha diramato una circolare destinata ai vertici degli 8, tra consorzi, enti e società di cui il Comune di Cava risulta socio, che recita: “Adeguatevi alla normativa sulla Trasparenza, pubblicando le informazioni”, ed un’altra dirigenti comunali: “Non pagateli, se non lo fanno”.
A questo punto, l’ostinazione di Siani e Cicalese metterebbe a repentaglio gli stipendi dei dipendenti ed i pagamenti ai fornitori. Al Consorzio prendono parte una ventina di Comuni. Ogni mese il solo Comune di Cava versa circa 160.000 euro al Consorzio dei rifiuti e, se gli altri Comuni adotteranno la stessa linea di condotta, a giorni non ci saranno i soldi nemmeno per pagare il caffè.
Mario Farano, portavoce di “Davide (contro) Golia”
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