Tu sei qui: CronacaNeve "assassina", addio Raffaele
Inserito da (admin), lunedì 16 marzo 2009 00:00:00
Tragedia, rabbia e dolore a Cava de’Tirreni. Il 31enne metelliano Raffaele Punzi lo scorso venerdì pomeriggio è stato travolto da una slavina sul Monte Galbiga ad Ossuccio, nei pressi del Rifugio Boffalora, nel Comasco. La neve ha investito anche la sua fidanzata, Miriam Fasano, che fortunatamente è riuscita a liberarsi ed ha lanciato l’allarme.
Miriam è stata immediatamente trasportata all’Ospedale di Cantù per le medicazioni e gli accertamenti fisici del caso. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del Soccorso Alpino di Como e Sondrio, l’equipe sanitaria del 118 e due unità cinofile. Il responsabile della 19esima delegazione lariana Soccorso Alpino, Gianattiglio Beltrani, ha spiegato che la donna è stata subito soccorsa perché travolta solo lateralmente, mentre per il giovane escursionista cavese non c’è stato nulla da fare, essendo stato stato trascinato per ben 300 metri da una neve "pesante".
Probabilmente, sono state le alte temperature a provocare il distacco della neve, caduta abbondantemente anche a quote non altissime. Infatti, lungo il versante settentrionale del Monte Galbinga, già nelle scorse settimane una valanga era scesa fin quasi all’abitato di Porlezza.
Nella mattinata di sabato i genitori del giovane Aldo e Rosaria, il fratello Marco e lo zio Carlo Panzella, capo staff del Sindaco Luigi Gravagnuolo, hanno raggiunto il luogo della tragedia.
Sotto choc tutta la città di Cava de'Tirreni per la morte del giovane Raffaele. Già sabato si era diffusa la notizia, ma ieri mattina in tanti si sono fermati davanti alle locandine dei giornali ed hanno riconosciuto la povera vittima. Nonostante da qualche tempo vivesse in Germania, vicino ad Amburgo, dove lavorava come ricercatore in un laboratorio di Fisica nucleare, Raffaele era rimasto in contatto con tutti i suoi amici.
Una brillante carriera costruita in breve tempo a suon di sacrifici, grazie anche al suo temperamento ed alla sua voglia di fare e di imparare. Il 31enne cavese si era recato in Lombardia con la fidanzata per trascorrere un week-end di svago sulle montagne e per festeggiare l’ultimo esame superato brillantemente da Miriam.
Amante delle bellezze della natura, della montagna, delle passeggiate tra i boschi e lungo i sentieri: queste le passioni di Raffaele, così come lo ricordano i suoi più cari amici. Un amore ed una passione coltivate dall’età di 18 anni, quando si presentò come volontario della sezione del WWF, fino a diventare, poi, per 3-4 anni responsabile della sezione.
Sconforto ed incredulità trai suoi amici ed i suoi parenti, che tra il dolore e le lacrime ricordano il suo passato, la sua gioventù e tutte le esperienze vissute al suo fianco. «All’inizio - afferma l'amico Fabrizio Canonico - nel muoversi in montagna era un po’ “imbranato” e per questo lo prendevo sempre in giro, poi con il passar del tempo aveva acquisito maggiore esperienza e conoscenza. Andava spesso a fare escursioni, era molto cauto. Purtroppo, quello che gli è successo è stata una tragedia imprevedibile, assurda».
Era un ragazzo divertente e pieno di vitalità, una persona perbene che ha dovuto costruire il proprio futuro all’estero, come tanti giovani campani. Tutti nutrivano un affetto particolare per lui. Ora si attende il ritorno in città della salma per tributargli l'ultimo saluto.
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