Tu sei qui: CronacaNatale nei prefabbricati
Inserito da (admin), venerdì 20 novembre 2015 00:00:00
Un altro Natale nei prefabbricati. È quanto si prospetta per quei nuclei familiari di ex terremotati - ormai non più molti - che sono ancora in attesa di ricevere un’abitazione dal Comune. Un problema che si avvia pian piano verso la risoluzione definitiva: in questi giorni, infatti, gli impiegati dell’Ufficio Patrimonio di Palazzo di Città sono impegnati a contattare alcuni assegnatari per la scelta dell’alloggio a loro destinato. Ma non mancano gli inconvenienti. Gli ultimi ritardi sorti nel completamento dei lavori nei cantieri aperti dei lotti di edilizia popolare di via Luigi Ferrara, nella frazione di Pregiato, costringeranno inevitabilmente chi vive ancora nei container a passare le festività natalizie nel freddo delle lamiere, nella speranza di ricevere quanto prima una casa ben più accogliente.
A porre l’attenzione sul problema è l’ex sindaco Marco Galdi, il quale ha sottolineato come a farne le spese saranno soprattutto gli anziani, quelli che, cronologicamente parlando, avrebbero dovuto avere la precedenza nelle assegnazioni, considerato il prolungato periodo di tempo passato nei moduli abitativi all’indomani del terremoto del 1980 e che, invece, sono rimasti indietro in graduatoria per venire incontro a nuclei familiari più numerosi.
«Nei 5 anni della mia Amministrazione - precisa Galdi - abbiamo tentato di porre rimedio a questa disparità in attesa di una graduatoria apposita per modificare il regolamento consiliare, prevedendo che gli assegnatari dovessero essere principalmente quelli che avevano il decreto di assegnazione prefabbricati più antico. Però il bando del 2004 prevedeva l’assegnazione in funzione al numero dei componenti del nucleo familiare. Quindi famiglie entrate successivamente nei prefabbricati hanno avuto la precedenza. Dopo aver realizzato ed assegnato oltre 230 abitazioni ed alla luce del fatto che sono ormai pochissime le famiglie che ancora vivono nei prefabbricati, dispiace dover constatare che ci sono persone anziane le cui aspettative e speranze saranno ancora rinviate. E pensare che alcuni non hanno mai ricevuto una risposta concreta perché deceduti nel frattempo».
Secondo quanto riferisce l’ex sindaco, gli alloggi di Pregiato - i 24 che vanno a comporre l’ultimo lotto - sarebbero dovuti essere già completati in vista dell’assegnazione prevista per la fine del 2015. Tuttavia una serie di problemi (non ultimo il blocco dei cantieri del mese scorso causato dall’inadempimento della ditta appaltatrice, che aveva chiesto all’attuale Amministrazione maggiori risorse non previste per rimediare ai danni riscontrati negli alloggi già realizzati) hanno provocato un’inevitabile dilatazione nei tempi di completamento dei lavori, che difficilmente potranno essere ultimati da qui a poco più di un mese. «Quest’obiettivo è un altro di quelli rimandati anche per inerzia dell’attuale Amministrazione - conclude Galdi - A questo punto c’è bisogno di uno sforzo corale di tutta la città per risolvere la situazione».
30 famiglie ancora nei container
Sono circa 230 gli alloggi comunali realizzati negli ultimi anni, assegnati e consegnati ad altrettante famiglie di ex terremotati. Ma a due giorni dal 35° anniversario di quel 23 novembre del 1980, l’eco d’allora continua ad avvertirsi nonostante sia passato tanto tempo. Nella città metelliana, infatti, sono ancora diverse le famiglie costrette a vivere in condizioni disagiate nei prefabbricati. Sono circa 30, dislocate nei campi container che ancora insistono nelle frazioni cavesi. Il numero maggiore di nuclei risiede nei prefabbricati della frazione Maddalena: qui sono 15 le famiglie che attendono l’alloggio e risulta questo il campo al momento meno sfollato all’indomani delle assegnazioni. In località Ginestra sono invece 4 le famiglie in attesa, mentre tra le frazioni di Sant’Arcangelo, Pregiato e San Pietro il numero complessivo delle famiglie che ancora abitano le rispettive aree con i prefabbricati è di 12 nuclei. Una soluzione definitiva si è avuta finora solo nella frazione di Santa Lucia. Appena lo scorso settembre, infatti, dopo l’assegnazione degli alloggi destinati agli ultimi nuclei familiari lì residenti, il campo container della zona è stato il primo ad essere completamente smantellato.
Giuseppe Ferrara
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