Tu sei qui: Cronaca‘Mostra del Costume', magia internazionale
Inserito da (admin), venerdì 16 gennaio 2004 00:00:00
Felice Abate ha vinto la sua sfida. La sua creatura, la "Mostra Internazionale del Costume", fiore all'occhiello degli eventi culturali di Cava de'Tirreni, è in pieno svolgimento e, come sempre, continua ad attirare folle di visitatori. E per la 17esima edizione, quella del 2005, una bella novità: l'esposizione tornerà nella sua antica sede, la Badia della Santissima Trinità. Al momento, godiamoci l'intrigante appuntamento, confezionato come sempre dagli Sbandieratori "Città de la Cava" negli spazi appositamente ridisegnati dell'ex Pretura. Una passeggiata sotto i portici e, poi, una full immersion nel teatro spagnolo, con abiti originali - vi figurano addirittura quelli griffati Pablo Picasso - ed altri splendidamente riprodotti dall'Accademia delle Belle Arti di Napoli. Oltre 50 i costumi in mostra fino al 31 gennaio. Tra questi, spiccano quelli del Carnevale di Venezia di Victor Maria Cortezo, il Caligola di Camus a firma di Pedro Moreno, la Celestina di Fernando de Rojas siglati Miguel Narros e la Maria Estuarda di Shiller ad opera di Antonio Moscoso. «Dopo la prima edizione del 1989 dedicata all'Italia - afferma Felice Abate, dinamico presidente degli Sbandieratori - l'esposizione assunse un carattere internazionale, strizzando l'occhio a Francia, Germania ed Inghilterra». Tra le suggestive mura dell'Abbazia Benedettina e poi di Santa Maria del Rifugio, hanno trovato splendore e vita gli abiti di scena degli spettacoli di Roberto De Simone e dei balletti di Carla Fracci, nonché lo stravagante universo di Fellini. L'edizione più avvincente è stata quella che ha messo in luce la realtà culturale spagnola. All'epoca 100 abiti, di cui oggi ne ammireremo una campionatura. «Puntare su una mostra del costume è stata una felice intuizione - continua Abate - e la crescita della nostra iniziativa, con l'attenzione rivolta al costume di scena, alla storia ed alla cultura di popoli diversi, si è dimostrata vincente. Siamo andati avanti proprio perché abbiamo avuto dalla nostra parte il riscontro del pubblico. Ed in gran parte, con le nostre sole forze economiche». La Mostra di quest'anno, che coincide con il 35esimo anniversario della fondazione dell'associazione, si fregia della targa che il Presidente della Repubblica le ha destinato. «Un attestato di grande sensibilità - dichiara Abate - che ci onora e ci sprona a lavorare sempre più». Ma il 2003 ha segnato anche il ritorno alla collaborazione con l'Abbazia Benedettina. Proprio nel mese di novembre è stata siglata una convenzione tra Comune, Badia e Sbandieratori: «Si sono impegnati a sostenere sia il Premio "Bandiera d'Argento" che la "Mostra del Costume". Entrambe ritorneranno in convento». «La firma congiunta dei tre Enti - sottolinea il sindaco Alfredo Messina - rappresenta un momento fondamentale per la vita delle attività degli Sbandieratori, sempre più impegnati a portare alto il nome della città e della Badia nel mondo». Questo 2003 è un anno particolare per l'associazione, che in occasione delle sue 35 candeline vuole ricordare chi ne è stato il fondatore, l'entusiasta promotore Luca Barba, scomparso immaturamente in un tragico incidente. «Cava deve a lui - conclude Abate - se oggi parliamo di folklore, di bandiere, di storia e di tradizioni. Riscoprì la nostra tradizione rinascimentale, quella della città fedelissima ai sovrani d'Aragona. Formò e diede una storia alle squadre dei Trombonieri, inventò la nostra storia della bandiera. Imparammo a volteggiare ed a lanciare in aria quei drappi variopinti ed ora, ogni qualvolta essi si librano nell'aria, c'è un pezzo della vita di Luca che volteggia nel cielo della città».
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