Tu sei qui: CronacaMorto l'invalido che aspettava un permesso da 21 anni
Inserito da (admin), lunedì 28 luglio 2008 00:00:00
Per 21 anni aspetta l'autorizzazione per aprire un varco nel muro di cinta della sua proprietà di via Vicinale Valle, alla frazione Pregiato, ed evitare così una rampa di scale. Dopo un ictus che lo aveva reso invalido al 100% nel 1987, i 20 gradini che lo separavano dalla strada erano diventati un ostacolo insormontabile. Lunedì scorso, Sabato Longino, classe 1921, contadino, è morto aspettando invano un permesso mai arrivato. Una sconfitta della società, della città, dei sindaci e delle Amministrazioni che si sono succedute dal 1987 ad oggi, ma soprattutto di una macchina comunale e dei suoi apparati tecnici burocratici, che non ha saputo dare una semplice risposta ad un cittadino in difficoltà e che, orgoglioso e perbene quale era - sottolineano i figli ed i nipoti - ha voluto essere ligio alle leggi sino in fondo, anche se quel piccolo varco di 60 centimetri fosse stato praticamente già aperto e richiuso.
Il giorno della sua morte, infatti, i figli Antonio e Giuseppe hanno voluto far percorrere al padre per l'ultima volta quei fatidici 20 scalini. Con la bara sulle loro spalle e quelle dei nipoti, lo hanno adagiato nel carro funebre, passando accanto al quel varco senza aprirlo. Un ultimo gesto di dignità ed anche di disprezzo per quanti hanno trattato Sabato Longino come una pratica da sbrigare, una come tante altre, e non come un essere umano bisognoso di una piccola attenzione per poter sopportare meglio il peso del suo calvario. Contro la burocrazia e l'inefficienza non hanno potuto nulla montagne di carte, di richieste, documenti su documenti, istanze anche da parte di associazioni ed enti per i disabili, neppure denunce e titoloni sui giornali. Tutto è rimbalzato contro il muro di gomma del Palazzo di Città.
Amministrava Eugenio Abbro, nel 1987, quando la storia ebbe inizio con la prima richiesta. Pensando fosse una cosa semplice, il varco fu aperto, ma immediatamente chiuso perché non c'era l'autorizzazione. Intanto si aprì un contenzioso con un vicino, per stabilire la proprietà della stradina di campagna dove sbucava il varco, che alla fine si è scoperta essere comunale. Nel frattempo erano arrivate e passate le due legislature Fiorillo, che aveva lasciato il posto a Messina. L'ultima richiesta è stata protocollata non appena insediato il sindaco Gravagnuolo.
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