Tu sei qui: CronacaMorte Avagliano, avanza la pista della rissa
Inserito da (admin), lunedì 4 maggio 2009 00:00:00
È una rissa, probabilmente, la causa del decesso di Antonio Avagliano. Le indagini sulla misteriosa morte del 37enne cavese, trovato senza vita su una spiaggia di Hong Kong, sono ormai attive su più fronti da diversi giorni.
Solo l’autopsia sul corpo del defunto potrà chiarire le reali cause che ne hanno provocato il decesso. Fino ad allora, però, sono diverse le piste seguite dagli inquirenti. Dalla ricostruzione dei fatti, eseguita dalle autorità di Hong Kong, risulta che Avagliano abbia preso parte ad un violento litigio avvenuto a causa di una donna del posto. Numerosi testimoni hanno asserito di aver visto il giovane coinvolto nella rissa.
L’Ambasciata italiana ha asserito che, probabilmente, Avagliano è stato ferito da qualcuno che pratica le arti marziali. Solo questo potrebbe spiegare come mai sul corpo della vittima non ci siano segni di traumi, se non qualche livido che potrebbe risalire ad un periodo antecedente l’accaduto. Le prove che si sia trattato davvero di un omicidio non ci sono ancora. Solo l’autopsia potrà sciogliere qualsiasi tipo di dubbio.
In queste ore le famiglie Avagliano e Campeglia sono chiuse in un doloroso silenzio. Questa mattina, dopo un viaggio lungo 12 ore, lo zio di Antonio, Armando Campeglia, la sorella ed il cognato sono giunti ad Hong Kong per espletare le procedure burocratiche. L’arduo compito dei familiari sarà quello di effettuare il riconoscimento ufficiale e dare il consenso all’avvio dell’autopsia per ottenere i primi risultati attendibili.
La vicenda, per il momento, resta ancora molto confusa. I genitori del giovane cavese hanno nominato come legale Alfonso Senatore, che ha già fatto sapere di voler disporre di una seconda autopsia quando il corpo del giovane sarà trasferito a Cava de’Tirreni. Altre piste, intanto, si affiancano a quella della rissa. Trapelano indiscrezioni su un altro possibile movente dell’uccisione, che potrebbe consistere in una partita di oppio non pagata.
Antonio Avagliano era buddista, amava l’Oriente e tutti conoscevano la sua forte passione per i viaggi. Non era la prima volta che si trovava ad Hong Kong. Solo poco tempo fa era stato a Dubai ed in Spagna. Ogni occasione era buona per organizzarsi e partire, anche da solo, alla scoperta di luoghi e cose sconosciute. Era un ragazzo schivo e molto sensibile.
«La perdita di un figlio è già di per sé una tragedia immane - ha affermato l’avv. Senatore - è doveroso fare di tutto per far conoscere la verità ai parenti». Le indagini, ad ora, non sono solo di competenza della Polizia di Hong Kong, ma anche degli ispettori dell’Ambasciata e del Consolato. Anche le Forze dell’Ordine della città metelliana stanno seguendo il caso a distanza e sono in attesa di aggiornamenti.
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