Tu sei qui: CronacaMonsignor Michele Fusco, 4 gennaio ordinazione episcopale in Duomo Amalfi. Da Molise e Abruzzo 130 fedeli
Inserito da (Redazione), mercoledì 3 gennaio 2018 15:42:07
C'è grande attesa ad Amalfi per l'ordinazione episcopale di Don Michele Fusco, chiamato alla guida della Diocesi di Sulmona-Valva. Domani, giovedì 4 gennaio, alle 16 e 30, la Cattedrale di Amalfi sarà gremita in ogni ordine di posto dai fedeli di tutta la Diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni che vorranno assistere alla solenne celebrazione officiata dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe con due consacranti: l'arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava De' Tirreni Orazio Soricelli e Monsignor Angelo Spina, arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo, predecessore di Monsignor Fusco a Sulmona. Sull'altare di Sant'Andrea numerosi sacerdoti provenienti da Molise e Abruzzi.
Circa 130 i fedeli della Diocesi di Sulmona-Valva che giungeranno ad Amalfi a bordo si alcuni torpedoni organizzati per salutare Monsignor Fusco.
Nel corso della celebrazione sarà presentato lo stemma che il Vescovo adotterà per il suo ministero episcopale.
Secondo la tradizione araldica ecclesiastica cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da:
- uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all'ambiente di vita, o ad altro;
- una croce astile a un braccio traverso, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;
- un cappello prelatizio (galero), con cordoni a dodici fiocchi, pendenti, sei per ciascun lato (ordinati, dall'alto in basso, in 1.2.3.), il tutto di colore verde;
- un cartiglio inferiore, con estremità bifide, recante il motto scritto abitualmente in nero.
Nel nostro caso si è scelto uno scudo di foggia sannitica, classico e frequentemente usato nell'araldica ecclesiastica e una croce trifogliata in oro, gemmata con cinque pietre rosse che richiamano le Cinque Piaghe di Cristo.
Ed ecco la descrizione araldica (blasonatura) dello scudo del Vescovo Fusco: "Campo di cielo, alla croce di Sant'Andrea d'oro, caricata di una stella (7) d'azzurro all'incrocio dei bracci e accantonata nel primo alla torre merlata di cinque pezzi d'argento, aperta e finestrata del campo, nel secondo alla colomba volante del quarto, recante nel becco un rametto d'ulivo di verde nel terzo alla croce d'Amalfi d'argento, nel quarto a tre monti del quinto uscenti dalla punta"
Il motto è Pax Vobis. costituito dalla traduzione latina, dall'ebraico, delle prime parole che Gesù Risorto, apparendo nel cenacolo in mezzo ai dodici il giorno di Pasqua, rivolge agli Apostoli: shalom, pace e tale parola è anche il saluto proclamato dal Vescovo ogni volta che incontra una comunità, all'inizio della liturgia. La Chiesa è vera se sperimenta nuovamente la presenza del Risorto in mezzo alla comunità e accoglie la sua Parola.
La presenza della colomba con nel becco un ramoscello di ulivo richiama il motto e ricorda che Gesù, dopo aver detto: "Pace a voi!", aggiunge: "Ricevete lo Spirito Santo" e la colomba richiama lo Spirito che opera nella Chiesa.
Lo stemma è inquartato da una croce decussata o di Sant'Andrea e identifica il martirio del Santo le cui spoglie sono nella cripta della Cattedrale di Amalfi.
La stella a sette punte ci ricorda Maria, venerata a Positano, verso cui Mons. Michele nutre una profonda devozione.
La torre che sorge dal mare è il simbolo di Positano, le tre montagne riportano al Monte Sant'Angelo, montagna a tre pizzi che sovrasta Positano la cui cima più alta è San Michele. Inoltre, questo simbolo richiama lo stemma di Mons. Spina per essere in continuità con lui, alle montagne di Sulmona e alla Santissima Trinità.
La croce di Amalfi a otto punte, scelta da Fra Gerardo Sasso come logo dei Cavalieri di Malta, simboleggia le otto beatitudini, programma evangelico di ogni cristiano.
Fonte: Parrocchia Sant'Andrea Apostolo Amalfi
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