Tu sei qui: CronacaMobilitazione contro il Piano Territoriale Regionale
Inserito da (admin), venerdì 15 luglio 2005 00:00:00
Alla vigilia dell'approvazione del Piano Territoriale Regionale per l'utilizzo dei fondi strutturali europei 2007-2013, si riapre nella città il dibattito. L'aggregazione del territorio di Cava al sistema territoriale di sviluppo Salerno-Piana del Sele, operata dalla Regione Campania nella sua proposta di P.T.R. (Piano Territoriale Regionale), ripropone il problema, sempre vivo e mai risolto, sulla linea di sviluppo da adottare per la città di Cava nella ricerca di un'identità che la qualifichi e la valorizzi senza disperdere la sua preziosa tradizione. Nei mesi scorsi, il sindaco Messina aveva avviato una serie di consultazioni tra i partiti e le associazioni di categorie, ma la vicenda politica di questi giorni pone un freno. Di qui l'iniziativa della Confcooperative della Federabitazione Campania. «Abbiamo rivolto ai partiti tutti, all'Azienda di Soggiorno, alle associazioni di categorie - afferma il presidente Aldo Carbone - un vivo appello per un'azione comune, perché si definisca la collocazione strategica da dare al territorio cavese nel contesto più generale dell'area circostante e nella programmazione provinciale e regionale, in vista di uno sviluppo complessivo socio-economico e culturale più ampio». Considerazioni storiche, ambientali ed economiche portano a ritenere che la scelta operata dalla Regione Campania di inserire Cava nell'ambito del Sistema di Sviluppo territoriale Salerno-Piana del Sele è riduttiva e penalizzante. Cava ha avuto da sempre una funzione di cerniera tra il capoluogo, la Costiera Amalfitana e l'Agro nocerino-sarnese. Tutta la sua storia si è mossa in tale direzione ed ancora oggi le sue relazioni sono variamente articolate rispetto a tutto il territorio circostante. «É il momento di assumere una posizione chiara sulla collocazione della città rispetto ai territori limitrofi, rivendicando la sua centralità», conclude Carbone.
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