Tu sei qui: CronacaMirko condannato a 6 mesi
Inserito da (admin), mercoledì 21 marzo 2007 00:00:00
Gli scatti fotografici ricavati dalle registrazioni delle telecamere e raccolti dalla Polizia in un cd non davano scampo. Primo scatto: Mirko è sulla balconata della Curva Sud, in mano il fumogeno, poi i cori, la festa. Secondo scatto: Mirko ha ancora in mano il bengala, questa volta è acceso. Mirko Carotenuto, il 28enne rappresentante di commercio arrestato domenica notte per aver acceso un fumogeno nel corso della gara tra Cavese e Sambenedettese, non ha potuto fare altro che patteggiare la pena, ottenendo così il minimo: 6 mesi, con pena sospesa.
A deciderlo il giudice Riccardi del Tribunale di Salerno (Sezione distaccata di Cava). Al termine dell'udienza per direttissima, il giudice ha accolto la richiesta dell'avv. Enrico Farano, legale di Carotenuto, di patteggiamento e concessione delle generiche. Secondo il nuovo decreto antiviolenza del 7 febbraio scorso, Carotenuto, a cui era stato dato il 6 bis (utilizzo di fumogeni all'interno di uno stadio di calcio), rischiava da 1 a 4 anni. L'avv. Farano ha così deciso di patteggiare la pena: richiesta poi accettata e tradotta in 6 mesi di condanna, con pena sospesa.
«Solo una bruttissima disavventura che voglio subito dimenticare, anche se sarà difficile cancellare quei momenti». Queste le prime parole di Mirko, che, sbrigate le formalità di rito, è potuto ritornare nella sua casa di Passiano e riabbracciare i suoi familiari. «Mirko ed il fratello, che ha militato nella Cavese come portiere, sono cresciuti a pane e pallone - dicono alcuni amici - Sono stati educati a concepire il calcio come un divertimento. Anche domenica quel fumogeno era stato acceso in segno di festa». Una "festa" non contemplata nelle nuove norme, secondo le quali, proprio perché acceso, il fumogeno poteva recare danno agli altri spettatori, nel caso specifico a quelli che occupavano le gradinate inferiori a quelle dove si trovava Mirko.
Intanto, proseguono le indagini tese ad identificare i volti, ma soprattutto le responsabilità, degli ultrà coinvolti nei tafferugli scoppiati alle spalle della Curva Nord prima dell'inizio della gara. Nella mattinata di ieri gli uomini, diretti dal vicequestore Pietro Caserta, hanno continuato a visionare i filmati e le prove fotografiche a loro disposizione. Al momento, non è stato emesso alcun tipo di provvedimento, sebbene risulterebbe a rischio la posizione di una decina di tifosi, coinvolti nel lancio di pietre e nel tentativo di venire a contatto con la tifoseria ospite, arrivata peraltro allo stadio prima di quanto previsto. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di giovani, volti noti alle Forze dell'Ordine, di età compresa tra i 20 ed i 27 anni.
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