Tu sei qui: CronacaMense biologiche ed a km 0 nelle scuole
Inserito da (admin), martedì 26 novembre 2013 00:00:00
Il gruppo del meetup Amici di Beppe Grillo Cava de’ Tirreni/cava5stelle ha formulato una proposta tesa a costruire percorsi di buone prassi in merito alle mense scolastiche, nella logica della più ampia tutela e promozione possibile della salute pubblica, in considerazione dei recenti fatti di cronaca che investono il territorio regionale (Terra dei Fuochi, ecc.). Ecco nel dettaglio le proposte avanzate, indirizzate in particolare al sindaco Galdi ed all’assessore alla Pubblica Istruzione, Vincenzo Lamberti:
Il gruppo del meetup Amici di Beppe Grillo Cava de’ Tirreni/cava5stelle, a seguito delle vicende legate sia alla Terra del Fuochi che all’incendio ed allo smaltimento non secondo legge dei prodotti scaduti di una nota azienda nazionale di ristorazione, ha redatto una serie di proposte per la valorizzazione delle mense scolastiche: qualità, prodotti locali e di stagione, controlli, ecc. Alcune idee potrebbero essere introdotte nelle scuole cavesi già con il prossimo appalto.
Biologico
Puntare ad un pasto biologico (95% di materie prime biologiche o, in alternativa, con punteggio sensibilmente crescente, con la percentuale di biologico presente partendo da un valore minimo dell’80%). Perché è più sano, perché il cibo buono non resta nei piatti, perché l’utilizzo di prodotti biologici è obbligatorio per legge (e non si può eliminare), perché è un vantaggio anche per il territorio (minor inquinamento, sicurezza idraulica, bellezza del paesaggio e quindi turismo, conservazione del territorio e della natura intorno alla città...).
Le richieste minime per accedere all’appalto dovrebbero essere: alimenti biologici (debitamente elencati); la parte di alimenti “convenzionali” dovranno comunque essere di qualità (Pat/Dop/lgp) e dovrà essere vietato l’utilizzo di cibi di IV e V gamma; stoviglie durevoli (ad accezione di dove è veramente impossibile mettere la lavastoviglie, nel qual caso plastica riciclabile); acqua del rubinetto per tutte le mense, chiedendo all’ARPAC e/o Asl controlli scadenzati sull’acqua che esce dai rubinetti delle mense o, in alternativa (visto la qualità dell’acqua a Cava de’ Tirreni), filtri utilizzati come per la casa dell’acqua.
Mense aperte
Prevedere la mensa aperta ai genitori che vorranno mangiarvi e che pagheranno il buono per accedere.
Menu
Definirlo annualmente in capitolato. In questo modo si dà attenzione alla stagionalità dei prodotti (che dovrà essere puntualmente verificata, perché spesso poi vengono autorizzati menù con prodotti fuori stagione) e si permette ai produttori di programmare la produzione (anche in questo modo si abbattono i costi). Esigere cibi privi di additivi e coloranti se non naturali, olio extravergine di oliva spremuto o estratto a freddo; divieto di olio di palma o di semi vari; eliminazione di una portata di carne alla settimana (si spende meno e, comunque, la carne si mangia anche a casa).
Piatto tipico
Prevedere l’inserimento, almeno una volta al mese, di un piatto della tradizione locale, così si favorisce la conoscenza della propria terra e la cultura che vi si è generata.
Avanzi
A Campolongo Maggiore (VE), ad esempio, gli avanzi sono stati praticamente azzerati (non esiste piatto unico; il bis è concesso). Si suggerisce di poter pesare (in ogni scuola e non a campione come ora) sia gli avanzi di cibo (premiando l’eventuale raccolta presso appositi centri) che i rifiuti (premiando l’abbattimento di spreco).
Controlli
Uniformarli, definire nuovo kit di controllo e scheda di rilevazione, garantire accesso alle mense in qualunque momento alle Commissioni Mensa. Fare formazione; obbligo di affiggere menù ed ingredienti usati nelle bacheche delle scuole. La Commissione Mensa dovrà avere il compito di controllare che vengano rispettate tutte le clausole contrattuali riferite al servizio mensa (contratti d’appalto e/o di fornitura) e che sia correttamente applicata la normativa igienicosanitaria. Deve poter, inoltre, osservare e “misurare” il grado di soddisfazione dei bambini, valutando se il servizio risponde alle loro esigenze dal punto di vista sia nutrizionale che educativo.
In concreto, la Commissione Mensa potrà effettuare sopralluoghi nei centri cottura (sempre, non solo accordandosi preventivamente con le ditte come ora, altrimenti che controllo è?) e nelle scuole, per verificare le condizioni igienico-sanitarie, ma anche di servizio, rispetto dei menu e così via. Il genitore membro della Commissione Mensa deve essere scelto secondo votazione dai genitori e non dall’ente o dalla scuola.
Settimana vegetariana
Da introdurre una settimana ogni 5. Questo è già stato testato e funziona (la mensa ha un ruolo educativo).
Penale in caso di non applicazione di quanto offerto, crescente per non conformità reiterate. Le penali dovranno essere significative per sviluppare l’effetto deterrente e la reiterazione di gravi non conformità potrà portare alla rescissione del contratto.
Amici di Beppe Grillo Cava de’ Tirreni
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