Tu sei qui: CronacaMedia "Balzico", bullismo in classe
Inserito da (admin), martedì 27 febbraio 2007 00:00:00
La solita, stupida prepotenza, derivante soltanto dall'infantile ricerca di forme devianti di divertimento, sembra essere alla base dell'ennesimo episodio di bullismo, avvenuto a metà del mese scorso ai danni di un ragazzo di 12 anni da parte di 5 compagni di classe della Scuola Media "Balzico". Dell'accaduto si è venuti a conoscenza solo oggi grazie ad una e-mail scritta con ogni probabilità da un genitore, deciso a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'episodio, peraltro già posto all'attenzione dei professori e dei dirigenti scolastici.
La scintilla sarebbe stata accesa quando il 12enne, figlio di una casalinga e di un negoziante, viene rifiutato dal gruppo di "duri", tra l'altro suoi coetanei, della classe. Prima solo scaramucce, poi l'aggressione all'interno delle mura scolastiche al termine delle lezioni. L'aula è deserta, i bulletti accerchiano il ragazzino, lo immobilizzano e lo pestano a turno. Credono di farla franca, ma c'è qualcuno che ha visto la violenza attuata e li denuncia al preside, Carlo Di Legge, che non perde tempo. Ascolta i giovani, che negano ogni responsabilità. Insieme a loro vengono convocati anche i genitori, che, in una serie di sedute pomeridiane, incontrano il dirigente scolastico.
Una volta ricostruiti i fatti, il preside decide per un severo provvedimento disciplinare: 6 giorni di sospensione per il leader del gruppo, 3 per altri due compagni ed 1 giorno per chi tra loro ha assistito senza partecipare attivamente all'aggressione. La punizione non sarebbe caduta nel vuoto. Secondo alcune indiscrezioni trapelate tra gli stessi alunni della "Balzico", i quattro, una volta rientrati in classe, avrebbero cercato in tutti modi di farsi perdonare, donando al compagno da loro aggredito alcune card da collezione.
«I casi di bullismo ci sono sempre stati nelle aule - precisa Carlo Di Legge, dirigente scolastico della Scuola Media "Balzico" - Nel caso in questione non credo, però, che si possa parlare di bullismo, perché manca una delle sue connotazioni, quale appunto il ripetuto accanimento nei confronti di quella che viene individuata come vittima. Si è trattato, infatti, di un caso isolato». Il dirigente scolastico non intende nascondere il problema, quanto piuttosto mettere in evidenza come il corpo docente e lo stessa dirigenza si sia attivata per risolvere la questione non solo sul piano repressivo. «La mia porta è stata e sarà sempre aperta ai genitori degli alunni e agli stessi alunni - chiarisce - Non appena ho appreso la notizia, ho convocato gli studenti ed i familiari. Non siamo di fronte a dei bulli, come testimoniano anche i verbali dei miei colloqui, sono bravi ragazzi. In base all'analisi, fatta anche con gli insegnanti, ci siamo resi conto che in quella classe c'è un problema di dinamiche di gruppo. Ci sono, infatti, alcuni studenti che sono insieme dalle scuole primarie e che vivono in una situazione di autoreferenzialità. Hanno scelto un leader e tendono a rifiutare gli altri compagni, ma anche alcuni insegnanti».
I provvedimenti di sospensione, secondo il preside, sono l'unica soluzione per far comprendere il rispetto delle regole. «Ma bisogna fare di più - avverte - Da martedì avvieremo una serie di incontri con la psicologa, la dott.ssa Murante, che ci fornirà gratuitamente la sua competenza».
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