Tu sei qui: CronacaMateriali rimossi, Messina impone il recupero
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 10 marzo 2004 00:00:00
Saranno recuperati i materiali rimossi dopo la ristrutturazione di strade, marciapiedi ed impianti di vario genere sul territorio comunale. E' quanto impone una direttiva inviata dal sindaco Alfredo Messina al dirigente del V Settore Lavori Pubblici, ing. Luca Caselli, al dirigente del Settore Urbanistica, ing. Antonino Attanasio, al direttore generale, dott. Enrico Violante, ed all'assessore alla Manutenzione Ordinaria, Giuseppe Gigantino. Il primo cittadino ha inteso, così, fare chiarezza sul destino del materiale rimosso in seguito ad un qualsiasi intervento eseguito dall'Amministrazione per rendere più vivibili varie zone della città. A ciò si aggiunge, naturalmente, anche lo scopo di preservare al massimo l'ambiente naturale della Vallata, ma anche di zone extraterritoriali che vengono adibite a discariche, sì autorizzate, ma comunque dannose per la pubblica incolumità, dove puntualmente viene depositato il materiale di risulta derivante da demolizioni o ricostruzioni. «E' l'ennesima prova - commenta Luigi Napoli, assessore all'Ambiente - che la Giunta di cui faccio parte tiene a puntare sulla conservazione della natura cavese. Dopo importanti provvedimenti sul magnetismo, l'emissione dei gas nel centro cittadino e la battaglia portata avanti per l'inquinamento causato dall'autostrada Sa-Rc nelle zone abitate che affacciano proprio su di essa, mi sembra che quest'ultima decisione sia una degna continuazione del discorso avviato da tempo sul recupero dei valloni». Un provvedimento importante anche per la vigente legge che prevede lo scarico di determinati materiali in zone previste. «Secondo la legge - ricorda Napoli - ogni tipo di materiale deve avere un suo sito di deposito. Per questo motivo, quando sarà dato il permesso di costruire a chiunque, poco dopo l'inizio dei lavori chiederemo al contraente di rendere noto il sito di deposito dei materiali rimossi. Eviteremo, con maggiori controlli, di costruire un'altra bomba ecologica». Secondo quanto cita la direttiva del sindaco Messina, sarà lo stesso Ente comunale a dare l'esempio alla cittadinanza in ogni intervento edilizio eseguito da operai comunali o da ditte esterne. Occorre recuperare - recita la direttiva - ed immagazzinare i materiali rimossi, tra cui corpi illuminanti, sostegni, caditoie, saracinesche, basoli, cordoli e cubetti vesuviani, cavi e quadri elettrici, per far sì che non vengano poi abbandonati in altre zone, ma anche per permettere che tali materiali possano essere in parte riutilizzati per piccoli interventi da eseguire dal personale operaio, evitando così ulteriori spese per l'acquisto di materiale da rappezzo. La raccolta del materiale rimosso, per quanto possibile, sarà prevista anche all'interno dei bandi di gara redatti per l'affidamento a ditte esterne di opere pubbliche, con la puntuale individuazione del materiale da recuperare, ma anche dell'onere a carico dell'impresa aggiudicatrice dell'appalto. Tale direttiva, e quindi il nuovo sistema, è indirizzata anche a quei cantieri comunali di recente aperti in città. Si cerca, dunque, di salvaguardare l'ambiente con provvedimenti utili ad evitare l'indiscriminato inquinamento in città e la consequenziale rovina del patrimonio naturale cavese.
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