Tu sei qui: CronacaManifattura Tabacchi, il Malc "bacchetta" le Manifatture Sigaro Toscano
Inserito da (admin), venerdì 11 febbraio 2011 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del MALC, coordinamento di associazioni cavesi per il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi di viale Crispi:
«Come riporta il BURC N. 7/2011, le Manifatture Sigaro Toscano, sfruttando un bando regionale, hanno tentato di far rientrare dalla finestra quanto era uscito dalla porta. Insomma, proprio non riescono a rassegnarsi all’idea di non realizzare l’ormai famoso “serpentone” alle spalle della ex Manifattura di v.le Crispi, attentato questo fra l’altro già progettato in occasione dell’infelice ed ormai tramontato progetto “millennio e mattoni”, fortemente voluto dall’ex Amministrazione Comunale, come dire “spes ultima dea”.
Ovviamente la birbonata non è riuscita, dato che il desiato manufatto contrasta, oltre che con la comune logica e buon gusto, con tutto il reticolo di norme urbanistiche, edilizie ed ambientali che governano quella pregiata parte della città, oltre ad essere mancante del requisito essenziale, cioè la proprietà da parte del richiedente della vecchia Manifattura, che come si sa è di proprietà comunale. Si precisa che il Bollettino Regionale su citato esclude definitivamente la richiesta di Manifatture Sigaro Toscano di trasformare l’ex opificio in residenze.
Tuttavia il fattaccio induce qualche ulteriore necessaria riflessione. Innanzitutto occorre che qualcuno ricordi, con la necessaria energia, a questi signori che Cava si è espressa sull’argomento bocciando senza appello il PUC in generale, ed in particolare la perpetrata aggressione al proprio patrimonio culturale, attuata anche a mezzo delle illegittime pretese del gruppo Maccaferri, avverso l’immobile storico dell’ex Manifattura Tabacchi, per la difesa del quale si litiga innanzi al Tribunale di Salerno.
Successivamente stupisce che un gruppo cesenate, città inserita in un contesto sociale e politico degno di tutto rispetto, abbia a tenere simili comportamenti, come se qualcuno gli avesse lasciato intendere che al Sud tutto si può fare…, che in fondo terra di rapina eravamo e colonia ancora siamo…, il tutto ovviamente con buona pace per esempio della ricaduta duratura sul territorio di parte del profitto aziendale, dello sviluppo sostenibile, insomma in sintesi che la funzione sociale della intrapresa privata, che solo in presenza di un’equilibrata sussidiarietà può trovare concreta verifica, nel Meridione è ancora di là da venire.
Orbene, sappia la SECI e ne tenga conto nei propri progetti, che a Cava non è così, vi sono soggetti amministrati consapevoli, che non consentiranno alcuna protervia od abuso da parte di alcuno e che l’infelice vulgata della supina dipendenza dai potenti e del diritto al lavoro degradato a merce di scambio, qui ed ora è un teorema tutto da dimostrare».
Per il MALC, avv. Bruno Todisco
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