Tu sei qui: CronacaManifattura, i sindacati si dividono
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 23 aprile 2002 00:00:00
È scontro aperto tra i lavoratori della Manifattura Tabacchi di Cava de' Tirreni. La rottura, tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil ed i lavoratori che si riconoscono nella linea della Rsu Aams-Eti, è sulla firma del nuovo contratto di lavoro, che dovrà sancire il definitivo passaggio dallo status di lavoratori statali del Ministero delle Finanze a quello privato dell'Eti Spa, in vigore dal prossimo primo luglio. L'ultimo atto è la diffida a firmare il nuovo contratto ai segretari confederali della triplice sindacale da parte di 165 dipendenti cavesi, che si aggiungono ai 1200 di tutta Italia. «In primo luogo - dichiara Carmela Salsano, delegata Rsu della Manifattura cavese - i lavoratori provenienti dai Monopoli di Stato non hanno affatto bisogno di un nuovo contratto. Da quasi due anni lavorano già per una società per azioni, in una posizione di distacco che, seppur anomala, può benissimo essere prorogata all'infinito, conservando tutti i diritti oggi in godimento. Come dipendenti pubblici, hanno percepito gli aumenti legati al rinnovo del contratto del comparto aziende di Stato e percepiranno quelli futuri. Il nuovo contratto fa, invece, riferimento all'industria alimentare ed è peggiorativo rispetto all'attuale». Ecco i punti critici secondo la sindacalista: «Quattro giorni in meno di ferie, maggiore flessibilità, inquadramenti e stipendi inferiori, perdita del fondo di previdenza del Ministero delle Finanze (sostituito dal fondo Alifond, nel cui consiglio di amministrazione ci sono Cgil, Cisl e Uil), perdita dell'aumento previsto per le attività insalubri». A Cava lavorano 367 persone e proprio sui numeri si consuma la disputa. All'assemblea dei lavoratori in servizio, che ha avallato il nuovo contratto, hanno votato 131 persone: 96 a favore, 26 contrari, 9 astenuti. Dall'altra parte sono state raccolte 165 firme di diffida alla ratifica. «Sulla scorta di questi dati - continua Carmela Salsano - bisogna prendere atto che Cgil, Cisl ed Uil sono delegittimati, in quanto non rappresentano tutti i lavoratori. Per giunta, è inaccettabile che si sottoponga a ratifica il nuovo contratto senza prima aver chiarito l'articolazione dell'azienda, sia per settore che sul territorio, con la conseguente definizione degli organici e l'individuazione trasparente dei lavoratori che verranno trasferiti all'Eti Spa». «Il nuovo contratto sarà di transizione - ribatte Silvana Coda della Cgil - ed offre le dovute garanzie, innanzitutto il riconoscimento dei diritti acquisiti per gli ex dipendenti dei Monopoli. Sarà diverso solo per i nuovi assunti. Prevede, inoltre, un aumento mensile, per 13 mensilità, di 160 euro lordi al VI livello; l'istituzione della 14° mensilità; l'istituzione di un fondo di incentivazione collegato alla produzione; il mantenimento del fondo di amministrazione. È indubbio che ci saranno degli esuberi, dovuti principalmente alle nuove tecnologie, ma per questi dipendenti è stato assicurato il collocamento in altri settori della Pubblica Amministrazione o in pensione anticipata, con rimborso economico». Intanto, sono già arrivate quattro nuove macchine, che diventeranno venti non appena sarà completato il trasferimento dei locali dell'ex Agenzia, previsto per la fine del 2003.
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