Tu sei qui: CronacaLuca Barba, leggendario promotore della storia di Cava de'Tirreni
Inserito da Livio Trapanese (admin), martedì 20 giugno 2006 00:00:00
Come si può parlare dei festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento, ancora oggi semplicemente denominati "La Festa di Castello", senza rimembrare l'apporto reso, spontaneamente, per lunghi anni, da tanti emeriti figli della nostra amata Città di Cava de'Tirreni, quale Luca Barba.
Luca, di Oscar e di Geltrude Pisapia, nacque il 31 maggio 1933 al Borgo Scacciaventi, nel palazzo Pisapia-Barba. Studente eccelso della scuola parificata dell'Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava de'Tirreni, dopo aver conseguito la licenza liceale a pieni voti, s'iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza, che dovette abbandonare per essere di supporto all'attività paterna, cioè quella d'importatore, dalla Svizzera, di orologi della loro marca, la "Britscar". Negli anni '50 era già campione di hockey e di pattinaggio. Il 15 febbraio 1969 sposò Maria Durante, dalla quale ebbe due figlie: Geltrude e Chiara.
Luca, grazie agli studi classici, s'innamorò della storia della Città de La Cava, tanto che iniziò a ricercare i passi storici che la nobilitarono sin dall'era rinascimentale. Sin dai primi anni '50, con don Raffaele Nobile e tanti giovani amici ed amiche, si pose a latere dell'attuale Ente Montecastello, per scevramente cooperarlo. Nel corso degli annuali festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento era l'unico a preoccuparsi della vestizione dei figuranti, sia uomini che donne. Infatti, nel mese di giugno d'ogni anno, Luca era solito portarsi ripetutamente in Napoli, presso il Teatro San Carlo, ove noleggiava, con i soldi del papà, sontuosi abiti che distribuiva fra i giovani cavalieri e dame, affinché ben rappresentassero la nobiltà della Città de La Cava, in seno al lungo corteo.
Fra le dame ricordiamo la sorella Teresa, Lina e Maria Alfieri, Maria Teresa Angeloni, Armida Lisi, Felicetta Baldi ed altre; fra i cavalieri, invece, Luigi Vatore, Antonio Di Domenico, Raffaele Carrino, Peppino Raimondi, etc. Luca era solito unirsi al corteo in groppa ad un magnifico destriero. Nel 1957 Luca Barba volle rievocare il passaggio dell'Imperatore Carlo V dalla Città de La Cava, avvenuto il 22 novembre 1535. Fu tale il successo che ancor oggi, dopo mezzo secolo, se ne fa memoria. Noi, a nostra volta, abbiamo il dovere di ricordare ed onorare quanti si sono immolati ed ancora oggi si sacrificano per diffondere e promuovere, sempre meglio, gli eventi del nostro lontano passato.
Troppo facilmente ci poniamo in modo critico verso costoro, dimenticando che gli eventi storici di Cava de'Tirreni sono patrimonio di tutti. Luca Barba, come don Salvatore Senatore, don Peppino Apicella, don Antonio Medolla, Francesco e Vincenzo Lamberti, Armando Gallo, Gregorio Foscari, Achille Ruminelli e tanti, tanti altri, devono essere sempre ricordati anche per aver trovato, nel 1974, il coraggio di scindere gli eventi del 1460 da quelli del 1656. L'8 giugno 1979 il Signore chiamò a se, prematuramente, il vulcanico Luca Barba; forse necessitava di un art-director che guidasse quanti sulla terra, com'anche a Cava de'Tirreni, sono ben lungi dall'essere reali ambasciatori della storia e della cultura cittadina.
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