Tu sei qui: CronacaLiceo Scientifico, ecco i perché dell'occupazione
Inserito da (admin), giovedì 28 ottobre 2010 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa diffuso dagli studenti del Liceo Scientifico “A. Genoino” che da alcuni giorni stanno “occupando” l’istituto scolastico per protestare contro la riforma Gelmini. La nota è indirizzata in particolare ai docenti ed agli studenti. Leggiamo insieme:
“Noi occupanti, quelli veri, quelli sempre presenti, quelli che non dormono ormai da tre giorni, quelli che veramente si stanno impegnando per garantire il più corretto svolgimento di questa forma di protesta, ci teniamo a chiarire alcune cose.
Abbiamo deciso di protestare contro la riforma occupando poiché riteniamo che questa sia l’unica maniera per far sentire la nostra voce in modo deciso, ciò non avverrebbe utilizzando altre forme di protesta. Basti pensare che nell’arco di due giorni almeno tre giornali sono venuti ad informarsi sulla situazione, scrivendo poi articoli che ci hanno permesso di avere maggiore visibilità a livello regionale.
Tutti i giorni stiamo organizzando corsi, laboratori ed attività alternative, per far sì che quest’occupazione non risulti, come molti ci stanno accusando, solamente una perdita di tempo, bensì qualcosa di costruttivo.
Oltre alle attività mattutine e pomeridiane, vogliamo far notare che stiamo organizzando anche servizi di sicurezza e di pulizia per far sì che tutto si svolga nel migliore dei modi, perché noi alla nostra scuola ci teniamo. Per questo cerchiamo di tutelarla dalla riforma che sta facendo degenerare la situazione già grave delle scuole pubbliche italiane. Solo nel nostro istituto le ripercussioni dei tagli e dei cambiamenti effettuati stanno già gravando sulle nostre spalle.
I nostri compagni diversamente abili, numerosi nella nostra scuola, non sono tutelati dal momento che non ci sono abbastanza insegnanti di sostegno per tutti. Alcuni laboratori, che dovrebbero essere a nostra disposizione, non sono agibili per mancanza di tecnici. La cosa che più ci sorprende è che in molti ignorano l’esistenza di un laboratorio di rilevamento sismico, che contiene attrezzature costosissime inutilizzate da tempo: è uno spreco totale!
Varie classi per alcune settimane sono state sprovviste di docenti, facendo iniziare il programma didattico con ritardo. Inoltre, secondo alcune direttive del Ministero, i presidi non possono prendere posizione nei confronti della riforma, questo nega il diritto di libertà e di espressione e ciò non è assolutamente ammissibile.
La nostra protesta ha preso a cuore non solo i problemi legati alla riforma, ma anche quelli legati alla nostra città. Il 9 ottobre, infatti, abbiamo partecipato ad una manifestazione organizzata per protestare contro la chiusura dell’ospedale. Riteniamo che questo sia un argomento che debba interessare tutti e per questo abbiamo inserito nel nostro programma un incontro, avvenuto ieri mattina, con una dottoressa dell’ospedale, la quale ci ha spiegato cosa sta realmente accadendo: ci viene negata la possibilità di avere un ospedale funzionante nella nostra città.
Essendo convinti dell’importanza di questo argomento, ieri pomeriggio una rappresentanza degli studenti occupanti si è recata al Comune per esprimere il proprio dissenso durante il Consiglio comunale. La nostra protesta pacifica è stata respinta in maniera incivile senza alcun motivo. Abbiamo, infatti, solamente mostrato uno striscione recante la scritta: “Uniti nella lotta per scuola e sanità”. Lo striscione è stato sequestrato, facendo scaturire non solo la nostra rabbia, ma anche quella dei presenti che hanno costretto, a suon di fischi, le forze dell’ordine a riconsegnarci lo striscione. E’ inammissibile subire un trattamento del genere solo per aver richiesto un incontro col sindaco per chiedere chiarimenti riguardo la difficile situazione dell’ospedale e dell’istruzione.
Infine, vogliamo rispondere alle critiche mosse dagli alunni stessi nei confronti dell’organizzazione dell’occupazione, in quanto sterili. Infatti, se fossero costruttive, ossia supportate da validi consigli, le critiche sarebbero ben accette. Lo stesso discorso vale per coloro che hanno deciso di non partecipare, sebbene fossero d’accordo con i motivi della protesta: invece di giudicare, provate a dare il vostro aiuto e ad esporre i vostri suggerimenti.
Inoltre, molti di voi hanno dato per scontato l’esito negativo dell’occupazione. E’ vero, è impensabile che in sei giorni possa cambiare interamente il sistema, anzi anche in parte, ma quello che forse vi sfugge, cari ragazzi, è che l’occupazione è un’opera di sensibilizzazione verso il problema nei confronti dei ragazzi, affinché tra qualche anno si abbia una classe dirigente in grado di risollevare il nostro paese”.
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