Tu sei qui: CronacaLiceo, l'Abate annuncia la chiusura
Inserito da (admin), lunedì 12 settembre 2005 00:00:00
Decretata la chiusura del Liceo Scientifico della Badia. L'Abate, Mons. Benedetto Chianetta, ha annunciato la decisione dall'altare, nel corso della Messa officiata in occasione dell'annuale raduno degli ex allievi dello storico istituto metelliano. Immediatamente dopo un'assemblea agitata e concitata. Durissima la reazione degli ex. A rischio l'incontro di oggi tra la delegazione della comunità monastica benedettina ed i rappresentanti dei sindacati della scuola. Una giornata convulsa, quella di ieri, apertasi all'insegna dell'incertezza e conclusasi con la certezza che non esistono più margini di manovra per salvare il Liceo. Bruciati tutti i tentativi messi in campo dai sindacati, dalle famiglie, dai docenti e dall'imprenditore Raffaele Boccia, titolare del "Settembrini". Lo zoccolo duro, i "falchi" della comunità monastica, hanno avuto il sopravvento. Gli ex alunni, accorsi con le famiglie al cenobio, sono stati accolti dall'assistente spirituale, padre Leone Morinelli, dal presidente dell'associazione, avv. Antonio Cuomo, e dai membri del direttivo. Strette di mano accompagnate dalla domanda di rito: «Ed allora?». Cuomo invitava tutti a pregare ed attendere. L'incontro con l'Abate doveva essere decisivo. E Mons Chianetta non si è fatto attendere. Già introducendo la S. Messa, ha invitato tutti al rispetto delle regole benedettine, i padri e gli ospiti della casa. Il riferimento agli ex era chiaro. Li ha invitati a non intromettersi in problemi che riguardano la vita dell'Abbazia. Un segnale preciso e forte. Ed ha continuato durante l'omelia, quando con chiarezza ha affermato che il peso economico della gestione della scuola per una serie di cause è diventato insopportabile. Di qui la decisione, già anticipata negli anni scorsi e rinviata di anno in anno. «Oggi bisogna mettere la parola fine», ha detto il padre Abate. Una doccia fredda. Ha gelato le ultime, per la verità poche, speranze. La reazione non si è fatta attendere. Nel corso dell'assemblea la voce si è alzata forte. «Noi non siamo ospiti. Siamo e saremo sempre parte della famiglia benedettina», così Antonio Cuomo. «Manca il decreto di chiusura, per cui dovranno rispondere anche sul piano giuridico alle istanze dei genitori», afferma l'avv. Alessandro Lentini, che ha evidenziato che le domande di iscrizioni e relative tasse scolastiche per due nipoti sono state restituite, anche se non esiste agli atti nessun decreto di chiusura. «Tra l'altro - aggiunge - firmate da padre Abate e non dal preside, l'unico e legale rappresentante della Scuola». Qualcuno a mo' di provocazione ha affermato: «Allora l'associazione non ha più senso. Sciogliamola e diamo vita ad una nuova associazione, che chiameremo diversamente, ma che serva a tenere uniti tanti amici». «L'associazione deve resistere. Continuare l'impegno culturale, religioso e solidale secondo quei principi alla base dell'insegnamento dei vari Bonazzi, Trezza, Marra, Mezza, Prisco, Virtuoso, e dei tanti che si sono avvicendati sulle cattedre», così il dott. Giuseppe Battimelli. Sui loro volti si leggeva tanta rabbia, che ha ceduto alla tristezza. Andando via, nel varcare la porta qualcuno ha pianto. Qualcosa è venuto a mancargli. «Ma certamente non è cambiato lo stile che deve esserci tra persone, tra uomini. Credo che qualcosa in tutta la vicenda è stato violato, e certamente non da parte nostra», aggiunge un anziano ex allievo.
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