Tu sei qui: CronacaLe lacrime del Bambinello non furono truffa: assolto fra’ Gigino
Inserito da (admin), giovedì 24 novembre 2016 11:43:34
Truffa e abuso di credulità popolare: erano queste le accuse mosse dal pm Roberto Penna a carico di Luigi Petrone (fra' Gigino), in merito al Bambinello col volto rigato di sangue, che aveva fatto gridare al miracolo nella chiesa di San Francesco a Cava de' Tirreni.
Ma ricostruiamo i fatti. Era l'ottobre del 2010 quando fra' Gigino, di ritorno dalla Terra Santa, portò con sé una statuina di circa 80 centimetri raffigurante il Bambino Gesù in trono. Il giorno successivo fu lo stesso frate a scoprire due rivoli di sangue che avevano macchiato il volto della statua: la notizia in brevissimo tempo fece il giro della città, provocando scalpore e raccogliendo un'enorme folla di fedeli in convento, curiosi ed increduli dell'accaduto.
Di lì a poco si mosse la magistratura: secondo la Procura, infatti, era stato lo stesso frate, con l'ausilio della siringa, a rigare il volto della statuina e, per tale motivo, gli fu notificata la citazione in giudizio agli inizi del 2014. La prima udienza era stata fissata per marzo 2015, rinviata per assenza del giudice a novembre dello stesso anno quando, però, un certificato medico depositato dall'imputato motivò l'impossibilità per fra' Gigino di essere presente in aula.
Ieri la svolta: il giudice Caiazzo ha pronunciato sentenza di assoluzione con formula piena (perché il fatto non costituisce reato) per il priore del convento, accogliendo pertanto la tesi difensiva, presentata dagli avvocati Alfonso Senatore e Maria Rosaria Crispi, che dimostra non solo l'assenza di qualsiasi artifizio ma anche che le gocce di sangue che rigavano il volto della statua del Bambinello appartengono al gruppo AB, un gruppo sanguigno raro riconducibile a quello della Sacra Sindone.
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