Il Portico Costiera Amalfitana

«Da giorni Pasquale aveva cercato quella maglia, una t-shirt della sua marca preferita. Ma non era mai arrivata la sua taglia. Oggi quella maglia l'hanno messa sulla sua tomba». Non hanno più lacrime i familiari di Pasquale Della Rocca, il postino 26enne stroncato da un infarto mentre stava giocando una partita a calcetto. Abbracciano gli amici, che uno dopo l'altro arrivano e chiedono della bara. Sono da poco trascorse le 8.30 di ieri, via Talamo è un misto di silenzio e dolore. Tante persone si accalcano di fronte all'abitazione di Pasquale. Poco dopo scende la bara. La cassa è avvolta da due maglie. La prima è quella regalata dal proprietario della boutique dove lavora Rosaria, la fidanzata del giovane postino; l'altra una maglia biancoblù, come i colori della Cavese. Ci sono le firme dei compagni: gli amici di calcetto che hanno condiviso con lui quegli ultimi e tragici attimi di vita. Il corteo funebre si muove lento. Mamma Maria e Rosaria hanno il volto stravolto. La loro sofferenza è composta, ma lo strazio traspare dagli occhi gonfi. La bara giunge davanti al sacrato della chiesa di San Vito Nuovo, ma non c'è spazio per ospitare quanti vorrebbero assistere alla cerimonia funebre. Più della metà del corteo è costretta a rimanere fuori. Aspetta Pasquale in silenzio. Intanto, il parroco don Peppino accoglie la salma. Rivolge parole affettuose ai suoi cari. Parole di conforto per una perdita improvvisa: «I familiari e gli amici di Pasquale devono cercare nella fede cristiana, nell'aiuto di Cristo, il conforto per andare avanti. Pasquale, che nella sua vita si è distinto per le sue profonde doti umane, è stato chiamato in cielo dove risplenderà della luce del Signore». Durante la cerimonia la fidanzata Rosaria non ha retto la tensione ed è stata colta da un malore. Al termine la folla ha salutato il passaggio della bara con un lungo applauso. Davanti alla chiesa i suoi ex compagni dell'Istituto Tecnico Commerciale "Matteo Della Corte", i colleghi dell'Ufficio postale, i gestori ed i dipendenti del ristorante "Il Giardino", dove Pasquale faceva il cameriere per arrotondare e mettere da parte dei soldi per il suo matrimonio, ormai prossimo. «Mi aveva confidato - dice Salvatore, suo vecchio amico - di aver comprato casa. Ora stava pensando di fare dei lavori. Doveva sposarsi l'anno prossimo, dopo quasi 9 anni di fidanzamento». I familiari di Pasquale hanno proseguito per il cimitero, dove la salma è stata tumulata. Tanti i fiori ed i cuscini con i nomi dei suoi amici. Tra questi anche le firme dei compagni di calcetto, che quella maledetta sera erano con lui sul campo di Santa Lucia. «Non sappiamo darci pace - dice uno di loro, Vincenzo - la partita era iniziata solo da pochi minuti. All'improvviso lo abbiamo visto barcollare e poi cadere. Abbiamo fatto di tutto per rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare».