Tu sei qui: CronacaLa terribile tragedia di Francesco
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 21 settembre 2001 00:00:00
«Francesco è morto solo per amore della famiglia. Voleva aiutare il padre gravemente ammalato. Da qualche tempo, però, non si sentiva più sicuro dei suoi guadagni e l'incidente alla mano è stata la goccia fatale». Non ha più lacrime nonna Maria. Il giorno dopo la notizia della tragedia di Torino - dove ha perso la vita Francesco Mosca, 20 anni, imbianchino, decapitato da un intercity sul binario della stazione di Torino Porta Nuova - a tenere banco, oltre al dolore, sono i mille perché di un «giallo» destinato in ogni caso a restare irrisolto. L'inchiesta è alle prime battute, anche se il quadro generale sembra già delineato. Per gli inquirenti torinesi la posizione in cui è stato scoperto il cadavere non lascerebbe dubbi. Si tratterebbe di suicidio ed in queste ore i risultati dell'autopsia dovrebbero confermare l'ipotesi delle prime ore. Ma si va già oltre. Al commissariato di polizia locale, guidato dal vicequestore Sebastiano Coppola, è giunta dal capoluogo piemontese la richiesta di invio delle cartelle cliniche e delle eventuali diagnosi relative alle condizioni di Francesco. «Vorremo sapere chi ha detto che era un drogato. Francesco (nella foto) era un ragazzo assillato da gravi problemi familiari - continua la nonna - Il padre è diabetico. Ha perso la vista e, dunque, il lavoro. Dall'età di 16 anni Francesco ha mandato avanti la sua famiglia, lavorando in proprio come imbianchino. Negli ultimi tempi, però, era tormentato perché non poteva contare su un guadagno sicuro. E così era caduto in depressione». La nonna non si dà pace, ricorda l'ultimo pomeriggio trascorso con suo nipote. «Come al solito gli avevo preparato un the con delle brioche, la sua meranda preferita. Mi aveva detto che per via di quell'incidente alla mano era stato lontano troppo tempo dal lavoro e forse sarebbe stato meglio distrarsi». Ed aveva chiesto alla mamma di accompagnarlo alla stazione di Cava per raggiungere alcuni amici a Salerno. «La sera non è rientrato. Per prima cosa abbiamo pensato ad un'amica che abita in Germania e che telefonava spesso a Francesco, invitandolo nel suo paese dove avrebbe trovato senz'altro più opportunità di lavoro». Due settimane senza avere sue notizie, quindici giorni in cui si sono rincorse mille supposizioni, che ancora ora non danno tregua a mamma Rosalba e papà Antonio. Secondo i parenti, Francesco avrebbe prelevato dal suo conto bancario i 2 milioni che gli sono stati trovati in tasca. Una somma ricevuta dall'assicurazione in seguito ad un incidente. Francesco dalla stazione di Salerno avrebbe pensato di raggiungere Torino, dove risiedono alcuni amici: «A Torino - spiega un suo amico, Gianluca Angrisani - c'era una ragazza, una sua amica particolare: forse era andato lì per incontrarla». E poi l'altra probabile ipotesi di un viaggio in Germania, tutto spazzato dal fischio di un treno. «Perdere un figlio, un nipote di quest'età è un dolore indescrivibile - dice la nonna - Perderlo in questo modo è ancora peggio. Suo fratello Italo mi ha fatto vedere il biglietto del treno per Roma, dove abita la zia. Che motivo c'era? Allora vogliamo credere che sia stato un incidente». Oggi è arrivata la salma ed una sentita cerimonia funebre ha dato l'ultimo saluto a Francesco.
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