Tu sei qui: CronacaLa Procura indaga sui soccorsi in ospedale
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 13 settembre 2001 00:00:00
Perché fino alle 2 del pomeriggio il referto medico indicava frattura al femore e dolori al bacino guaribili in 40 giorni? E perché solo qualche ora più tardi si è parlato di emorragia interna fulminante? È giallo sulla morte di Luigi Palescandolo, l'impiegato napoletano di 50 anni, residente da tempo a Salerno in via Salita San Giovanni, rimasto coinvolto martedì scorso in un terribile incidente stradale sulla statale 18 mentre era a bordo della sua motocicletta. Ieri mattina il pm Giannelli ha avviato le indagini, puntando la lente di ingrandimento sui due ospedali, il S. Maria Dell'Olmo (nella foto in alto) ed il Ruggi d'Aragona, che nel giro di poco più di otto ore hanno visto cambiare in modo fatale le condizioni cliniche. La magistratura, seguendo una prassi per altro consolidata in questi casi, ha acquisito gli atti: dai referti medici al certificato di decesso per ricostruire in modo dettagliato le procedure eseguite dalle due strutture sanitarie. Solo questa mattina il sostituto procuratore deciderà se eseguire l'autopsia del cadavere o liberare la salma.
Intanto il comandante della polizia municipale, Giuseppe Formisano (nella foto al centro), ha preparato un fascicolo completo da inviare alla Procura di Salerno; il manager dell'Asl Sa1, Raffaele Ferraioli, ha disposto invece un accertamento interno, delegando il direttore sanitario degli Ospedali Riunti, Giovanni Cuomo, ed il direttore del presidio cavese, Cosimo Maiorino (nella foto in basso). Entrambe le relazioni saranno consegnate in queste ore. Secondo le prime indiscrezioni sarebbero stati raccolti gli esami eseguiti dall'arrivo di Palescandolo al pronto soccorso metelliano fino al trasferimento a Salerno, con una diagnosi ferma alla frattura al femore. Tra gli esami non figurerebbe la tac, fuori uso per un guasto tecnico. I medici non hanno potuto sottoporre il ferito a questo tipo di radiografia total body, che avrebbe sciolto tutti i dubbi sulle sue condizioni. Ci sono, però, i risultati dell'emocromo, un test che da solo evidenzia, qualora fosse già in atto, la presenza di un'emorragia. L'ipotesi più accreditata, secondo le fonti ospedaliere, è di un'emorragia sopraggiunta in un secondo momento, quando il paziente era già stato trasferito. A motivare il passaggio al San Leonardo non sarebbe stato un peggioramento, bensì la mancanza di posti letto nel reparto di ortopedia dell'Umberto I di Nocera Inferiore, vista la chiusura della divisione cavese. Insomma, nel giro di un'ora, il tempo in cui Palescandolo è rimasto ricoverato nel reparto di rianimazione salernitano, si sarebbe manifestata l'emorragia. Al momento la parola d'ordine è trasparenza. Non ci sono accuse né responsabilità, ma la necessità di sciogliere eventuali dubbi e rispondere agli interrogativi sollecitati dalle istantanee della drammatica giornata.
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