Tu sei qui: Cronaca‘La forza del segno', sboccia l'arte al Borgo
Inserito da Lello Pisapia (admin), mercoledì 9 aprile 2003 00:00:00
L'arte in pieno centro storico: un connubio ideale. A testimoniarlo, il successo che ha riscosso "La forza del segno", esposizione di pittura e grafica dell'artista cavese Rosanna Di Marino, svoltasi dal 5 al 19 aprile presso l'ex Pretura di Cava, in Corso Umberto I. E' stata la terza "personale" realizzata dalla pittrice metelliana, dopo l'esordio lo scorso anno presso il Consorzio Ceramisti Cavesi e l'esperienza amalfitana di pochi giorni addietro. Nata a Cava nel 1961, l'emergente Di Marino, diplomata al Liceo Artistico, ha frequentato la Sezione Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, ha conseguito l'attestato di "Grafico Pubblicitario" ed ha partecipato in più occasioni al Premio Internazionale "Città di Cava", vincendo nel 1990 il 1° premio per la Grafica con l'opera "Sperando ancora". Un'evoluzione artistica, quella di Rosanna Di Marino, scandita dal susseguirsi di periodi ed ispirazioni differenti. I primi lavori, risalenti agli anni '80, sono improntati ad un figurativismo dai colori tenui. Nel '95 la prima svolta, caratterizzata da un distacco tematico e tecnico della pittura dell'artista. Abbandonato il soggetto della figura, la Di Marino si addentra in un percorso più astratto, "riscaldato" da accostamenti cromatici forti, con un utilizzo più incisivo del colore. L'acquisizione delle tecnologie informatiche, poi, consente all'artista cavese di rielaborare cromaticamente alcune delle sue opere grafiche (in particolare, varie panoramiche su Cava). Con in più un "preziosismo": l'aggiunta di versi, scritti dalla stessa Di Marino. Ed eccoci all'ultimo periodo, iniziato nel 2001. Spazio ad opere più incisive, a lavori più "personali". Una sorta di fusione ideale tra il primo ed il secondo periodo, con una lettura particolare della realtà (tramite anche l'impiego di titolo di giornali) e con un utilizzo della figura rielaborata con un cromatismo forte. Da qui il titolo dell'esposizione svoltasi nell'ex Pretura: "La forza del segno", a testimonianza della maggiore incisività degli ultimi lavori. Una mostra caratterizzata da una quarantina di opere, che esprimono mirabilmente l'evoluzione artistica della pittrice cavese. In grande evidenza, al centro dell'affascinante sito che ha ospitato la rassegna, l'opera intitolata "Il mio essere". Il lavoro che, probabilmente, meglio di tutti racchiude e svela la personalità dell'artista metelliana. «Sono molto soddisfatta per il successo che ha riscosso la mostra - ci rivela Rosanna Di Marino - e per gli apprezzamenti espressi da numerosi critici. Tutti riscontri positivi che mi incoraggiano a proseguire sulla strada intrapresa. Un percorso, del resto, che mai potrei abbandonare, trattandosi di un'espressione personale che difficilmente potrei arrestare. Spero solo di essere supportata da una certa disponibilità a livello amministrativo». Un assist invitante, quello fornito dalla Di Marino, per soffermarci sulla situazione in cui versa la cultura a Cava. Tra tagli vari dei contributi e mancanza, ormai cronica, di un assessore in materia, c'è poco di cui rallegrarsi. Niente male per una realtà che ambisce ad essere riconosciuta come "città turistica"! Un progetto di cui la cultura dovrebbe rappresentare un grande pilastro. La Di Marino, comunque, non si mostra del tutto pessimista e lancia una proposta importante: «Per la cultura a Cava qualcosa indubbiamente si fa e si è disposti a fare. Forse, però, è ancora troppo poco. Mi auguro, quindi, che in futuro l'Amministrazione si mostri più sensibile in materia. Una soluzione interessante potrebbe essere rappresentata dal recupero di strutture in parte o in tutto abbandonate, proprio come l'ex Pretura. Molti di questi siti sono davvero affascinanti e potrebbero costituire la sede più idonea per ospitare manifestazioni di carattere culturale. Del resto, il nostro Borgo, decisamente rivalutato negli ultimi tempi, si "presta" benissimo a queste esigenze». Una proposta da tenere in considerazione. Un tentativo per smuovere acque sin troppo calme, in cui rischia di stagnare l'ambizioso progetto di "Cava città turistica".
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