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Cronaca

La città si mobilita per la "Di Mauro"

Inserito da (admin), giovedì 30 novembre 2006 00:00:00

La città intera si stringe intorno ai dipendenti della "Di Mauro" ed esprime la sua solidarietà dopo il provvedimento, emesso dal giudice delegato, dott. Giorgio Iachia, di messa in mobilità dei 77 dipendenti. E lo fa attraverso i suoi legittimi rappresentanti consiliari. Ancora una volta il caso "Di Mauro" ritorna in Consiglio comunale, dopo le due giornate di lotta che hanno portato i lavoratori prima nella serata di martedì e poi nelle prime ore di ieri ad occupare la Statale 18. Una lotta sospesa quando, su iniziativa del sindaco Gravagnuolo e del vicequestore Coppola, una delegazione di dipendenti ha incontrato il prefetto vicario, che ha dimostrato grande attenzione al problema e solidarietà alle vicende umane dei dipendenti. Ed in serata, nell'aula consiliare, le forze politiche hanno votato in un'atmosfera di grande partecipazione e solidarietà, con la sola astensione del consigliere comunale Alfonso Laudato, un documento in cui hanno espresso dolore e rammarico per la scelta opinabile del giudice delegato, che colpisce in modo crudele i dipendenti della "Emilio Di Mauro" e la città tutta di Cava de'Tirreni.

«É una città intera che si mobilità intorno ad una vicenda ormai arrivata ad uno snodo drammatico, con la prospettiva imminente della messa in mobilità di 77 lavoratori dipendenti ancora negli organici della società», ha affermato il sindaco Luigi Gravagnuolo. L'aula era gremita, i dipendenti della "Di Mauro" silenziosi hanno seguito i vari passaggi del dibattito ed hanno colto la partecipazione attraverso i consiglieri di maggioranza e minoranza della città. «É una storia che ci colpisce e certamente lascerà il segno. E' la storia di 77 famiglie che avvertono fortemente il disagio della perdita del posto di lavoro», così Antonio Armenante. «Dobbiamo esprimere la nostra solidarietà ai dipendenti della "Di Mauro", ma dobbiamo anche dare un segno concreto», ha detto Fabio Siani. E lì, nell'aula della massima rappresentanza democratica della città, attraverso le parole del sindaco, che ha ripercorso la storia in particolare di queste ultime settimane, si è consumata una vicenda dolorosa. «Prima le difficoltà ed il disagio, poi le luci di una speranza ed oggi la rottura traumatica e la recisione di ogni speranza. Che tristezza», così uno degli operai.

É la storia di uno degli opifici più rappresentativi della città. Con Antonio Di Mauro, poi con Renato Di Mauro ed i suoi esperti e collaboratori attenti e competenti, la "Emilio Di Mauro" conobbe il massimo fulgore. Poi, dalla fine degli anni '80 fino al 2005, ha conosciuto la crisi. I tentativi operati di mantenerla in vita sono naufragati e così è arrivata la dichiarazione di fallimento. In particolare in pochi giorni, 21, 22, 23 e 28 novembre, si è consumata la tragedia. Il 21 il Ministero del Lavoro indica in un'intesa territoriale volta a garantire la copertura finanziaria la possibilità di deroga di concessione della Cassa Integrazione. Il 22 presso la Prefettura si consolida la possibilità, il 23 la Regione Campania destinava il 50% dei fondi disponibili per il settore tessile alle aziende in crisi, tra le quali la "Di Mauro". Poi il provvedimento del giudice delegato che spegneva ogni speranza ed indicava il 19 dicembre, alle ore 12, come termine per la presentazione delle offerte per l'acquisto degli immobili, che avverrà il 20 dicembre.

Intanto, sono state depositate due offerte, una di 7 milioni e 500mila euro ed una di 8 milioni e 600mila euro con la clausola dell'assunzione dei 70 dipendenti. Di qui il documento di dolore e di rammarico del Consiglio comunale, che ha proclamato lo stato di agitazione e la disponibilità ad essere a fianco degli operai per sostenere le spese legali per la tutela dei lavoratori. «Abbiamo indicato gli avvocati - afferma Carlo Sorrentino segretario della Uil - per sostenere gli operai. Sono Maurizio Marano per la Uil e Mimmo De Felice per la Cgil». Intanto l'ing. Alfonso Romaldo, amministratore delegato della "Di Mauro", bersaglio di critiche nei mesi scorsi, in particolare dopo la nomina da parte del sindaco nel Consorzio Asi, nella serata di ieri ha presentato le dimissioni.

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