Tu sei qui: CronacaLa città degradata, un dossier accusa
Inserito da (admin), lunedì 6 dicembre 2004 00:00:00
"Vivibilità violata" è il titolo di un dossier che l'ing. Emidio Maturo, particolarmente innamorato della città ed attento alle violenze ed agli sconci di ogni tipo, ha inviato al sindaco Alfredo Messina, al vice questore Sebastiano Coppola, all'assessore Alfonso Laudato e, per conoscenza, al prefetto, al procuratore capo della Repubblica di Salerno ed alla Corte dei Conti. È una denuncia fatta attraverso una serie di fotografie che mostrano, con l'immediatezza che solo l'obiettivo riesce a dare, lo scarso grado di vivibilità che la città offre. Maturo ha realizzato il suo "libro bianco" con grande amarezza, ma al contempo con la consapevolezza di rendere un servizio utile. «È un modo concreto per far riflettere i nostri amministratori, ed in particolare il sindaco Messina, che proprio in questi giorni ha affermato di aver ritirato le dimissioni su sollecitazioni della gente, quella comune. Il dossier che gli invio è proprio il grido di allarme di quella gente comune che lui dice di privilegiare», afferma l'ingegnere. Il dossier si articola in vari capitoli: bagni pubblici; pericoli per l'incolumità dei pedoni sulle strade cittadine; disservizi di vario genere; balzelli svedesi, servizi ugandesi. Veniamo al primo. Benché segnalati, verbalmente o con comunicazioni scritte, sia la vergognosa mancanza di bagni pubblici che le pietose condizioni di alcuni altri, la situazione resta quasi immutata. «Il quasi - conferma Maturo - è riferito alla riapertura del bagno pubblico nella villa comunale, un'esclusività per i frequentatori della stessa ed in alcune fasce orarie». Nella villa Schwerte - così è denominata la villa di via Veneto in omaggio al gemellaggio con la cittadina tedesca - i locali sono chiusi al pubblico. Erano diventati un letamaio. Attualmente i cittadini usano, per i propri bisogni, le zone esterne della costruzione, sicchè porzione della villa è piena di escrementi e pregna di puzzo nausebondo. «Per di più, il parco giochi confina con il putridume», lamenta Maturo. Nei giardini pubblici nei pressi della stazione ferroviaria, la latrina è inaccessibile, l'acqua potabile scorre a fiume da due rubinetti a conchiglia, ma anche da un tubo di gomma allacciato ad un rubinetto esterno. «Per i viaggiatori ed i turisti la stazione è a pochi metri. Un bel bigliettino da visita per la nostra Piccola Svizzera», fa notare l'autore del dossier. Viabilità: l'ingegnere lamenta l'assenza di marciapiedi ed idonee protezioni per i pedoni, segnaletica orizzontale per le sole autovetture, mancanza di illuminazione lungo le strade cittadine (in particolare quella di S. Lucia-S. Anna), parcheggio selvaggio di auto sui marciapiedi e sui tratti pedonali, motocicli in corsa selvaggia con pericoli per l'incolumità dei cittadini e disturbo della quiete pubblica, cassonetti della spazzatura insufficienti e sporchi. Una lunga serie di disservizi. Balzelli svedesi, servizi ugandesi. «La verifica immediata delle spese dell'Amministrazione - osserva Maturo - compete alla Corte dei Conti. La verifica indiretta alle prossime elezioni, ma la città è stanca. Non tollera che vengano elargiti stipendi d'oro a dirigenti, consulenti, presidenti, per poi avere servizi ugandesi. Nessuno può pensare di essere al di sopra degli altri», denuncia Maturo, che per ogni disservizio ha offerto anche un rimedio possibile. «Nasce dal buon senso che affidiamo all'intelligenza e sensibilità dei tecnici e dirigenti del Palazzo. A noi tutti cittadini interessa soprattutto che essi affrontino il problema, indipendentemente se la soluzione da noi proposta possa essere attuata o meno». È un grido d'allarme, ma è anche l'atto d'amore di un intellettuale che vede sfiorire continuamente il sogno della città a misura d'uomo che ha coltivato in tutti questi anni.
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