Tu sei qui: CronacaL'ospedale tra perdite e recuperi
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 30 gennaio 2013 00:00:00
Un altro duro colpo si abbatte sulla sanità cavese: il dottor Luigi Cremone ha minacciato di “trasferirsi” al “Ruggi” di Salerno e già da inizio febbraio la sua nuova sede dovrebbe essere operativa. A renderlo noto lo stesso medico chirurgo, che, stanco di dover usufruire di spazi parziali presso l’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”, ha comunicato la propria intenzione al direttore sanitario del nosocomio metelliano, Vincenzo De Paola.
Già a partire da venerdì 8 febbraio il dottor Cremone, specialista in interventi tumorali al seno, per una volta a settimana opererà presso il “Ruggi d’Aragona”, dove saranno così tenuti a recarsi i tanti pazienti in lista d’attesa. L’affanno di richiedere ogni volta la disponibilità di spazio presso l’ospedale cavese e le innumerevoli richieste d’intervento hanno dunque indotto il chirurgo, autentica eccellenza nel suo ramo sanitario, ad optare per il trasloco salernitano.
Ma a Cava de’ Tirreni è gia partita la mobilitazione anti-trasferimento. Il sindaco Marco Galdi è subito sceso in campo, dichiarando che si interesserà personalmente delle sorti del dott. Cremone. E ciò al fine di conoscere le reali criticità che stanno mettendo a repentaglio la sua permanenza nel nosocomio cittadino. Anche Padre Luigi Petrone, che con il responsabile della Breast Unit di Senologia ogni anno organizza una Santa Messa per le donne operate al seno, si è detto pronto ad indire una raccolta di firme.
Al coro pro-Cremone si è aggiunta anche Margaret Cittadino, sindacalista della Cgil, la quale, augurandosi la temporaneità del trasferimento, ha comunque sottolineato l’ulteriore impoverimento dal punto di vista della qualità medica che tale soluzione comporterebbe per il “S. Maria Incoronata dell’Olmo”.
Il caso Cremone segue un altro allarme scattato nel nosocomio cittadino, che sembrava destinato a perdere il Laboratorio di Analisi interno. Nei giorni scorsi, infatti, la scelta dei vertici dell’ASL di far analizzare i prelievi effettuati al Distretto di via Gramsci presso l’ospedale “M. Scarlato” di Scafati e non più presso il “S. Maria dell’Olmo” aveva destato numerose perplessità in riferimento sia ai costi ed ai tempi di consegna delle stesse analisi, che alla progressiva perdita di operatività del centro di analisi interno al nosocomio metelliano.
Ma a placare gli animi è stato il primo cittadino Galdi, che ha annunciato l'apertura di un punto prelievi all’interno del presidio ospedaliero, in aggiunta a quello operante presso il Distretto di via Gramsci, che a sua volta continuerà ad indirizzare l’elaborazione degli esami a Scafati. «D’ora in poi - ha spiegato il sindaco - i cittadini cavesi potranno godere di due centri di analisi e scegliere autonomamente dove rivolgersi». Il nuovo centro interno al “S. Mario dell’Olmo” sarà operativo dalle ore 7.00 alle ore 11.00 di tutti i giorni.
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