Tu sei qui: Cronaca«L'ospedale non chiuderà, né perderà l'emergenza»
Inserito da Anna Maria Capuano (admin), mercoledì 20 maggio 2009 00:00:00
Chiarificazioni sulle sorti del Pronto Soccorso e su vari reparti dell’ospedale "Santa Maria dell’Olmo": questo il motivo dell’incontro tenutosi stamattina a Palazzo di Città alla presenza del sindaco Luigi Gravagnuolo, del Direttore Generale dell’ARSAN (Agenzia Regionale Sanitaria), dott. Antonio Pedicini, e di padre Luigi Petrone.
E’ stato il primo cittadino ad inaugurare la conferenza, ponendo l’accento sulla piena consapevolezza degli incaricati alla riorganizzazione sanitaria provinciale e regionale circa l’importante azione strategica svolta dal nosocomio metelliano: «Ci tengo a precisare che l’ospedale di Cava de’Tirreni resterà nella rete dell’emergenza locale, conseguendo addirittura un netto miglioramento di servizi e prestazioni».
Convinto di una assoluta crescita in positivo, Gravagnuolo è apparso assolutamente soddisfatto di come stiano procedendo le operazioni di riorganizzazione, vista la necessità di applicazione per il 30 giugno 2009 della legge 16/2008.
«Non possiamo continuare a sostenere un tasso di spese mediche per ammalato superiore alla media regionale, che è già di per sé superiore alla media nazionale - ha continuato il sindaco Gravagnuolo - né tanto meno possiamo permettere che il nostro Pronto Soccorso continui ad essere il surrogato di un centro di accettazione, il cui unico scopo è quello di scavalcare eventuali liste di attesa». Dure le parole di Gravagnuolo, che, statistiche alla mano, ha dimostrato come addirittura il 60% dei ricoveri ospedalieri passino per l’unità di emergenza del nosocomio cavese.
«Le statistiche parlano chiaro - ha incalzato il dott. Antonio Pedicini - l’occupazione ospedaliera annua ammonta all’83-84%, il che vuol dire che ogni anno vi sono circa 20 posti letto non utilizzati. Lo scopo di questa riorganizzazione è quello di riattare l’ospedale in modo che risponda in modo adeguato alle esigenze del territorio».
Un forte aiuto verrà, in tal senso, dal finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro, garantiti dallo Stato centrale per l’ammodernamento del nosocomio da un punto di vista sia strutturale che amministrativo. «Cava deve conservare il presidio ospedaliero - ha rimarcato Pedicini - e per permettere che ciò avvenga non abbiamo badato ai titoli affissi, ma alle attività realmente svolte. Non verrà smobilitata alcuna attività di emergenza, né ci sarà alcuna chiusura del Pronto Soccorso».
Posti letto adeguati alla stabilizzazione del malato, dopodiché trasferimento nel più vicino centro ospedaliero qualora il "Santa Maria dell’Olmo" non sia attrezzato per gli interventi specifici. E' ciò che concretamente avverrà a partire dal 1° luglio 2009.
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