Tu sei qui: CronacaIntossicazione in crociera, denunciata la "Costa"
Inserito da (admin), mercoledì 7 settembre 2005 00:00:00
Cuscus avariato. La famiglia di un noto medico cavese resta intossicata durante una crociera sulla nave "Costa Romantica", diretta a Barcellona, Casablanca e Malaga. Il pranzo consumato durante un'escursione a Fes, in uno dei ristoranti scelti dal tour operator, provoca un'epidemia. Accertati 37 casi di dissenteria tra i 41 passeggeri contattati. Secondo le prime testimonianze, si calcola che ben 100 persone siano state colpite da dissenteria. «L'equipaggio e soprattutto il medico di bordo - spiega il medico cavese, fra l'altro professore universitario - hanno volutamente omesso di fornire tutte le informazioni per affrontare tale evenienza. Hanno negato a ciascun passeggero la presenza di altri casi e ciò stato fuorviante per la diagnosi e la terapia». Il medico, insieme al comitato delle famiglie colpite, ha presentato una formale denuncia, «dettata non dalla voglia di una rivalsa, ma semplicemente dalla delusione di aver avuto una risposta assolutamente inadeguata. Inadeguatezza legata o al dilettantismo o all'assenza di deontologia». La disavventura risale alla fine di agosto. Il professore cavese, insieme alla moglie ed alla figlia, era partito da Savona per una crociera a bordo della "Costa Romantica". In occasione dello scalo a Casablanca, ben 100 passeggeri fecero sosta a Fes. «Era il 23 agosto - racconta il medico - il pranzo fu consumato presso un ristorante locale, proposto dal tour operator di riferimento della "Costa". Fra la serata del 24 ed il pomeriggio del 25 i primi malori. Mia figlia e, come apprendemmo più tardi, un elevato numero di persone che avevano partecipato all'escursione, accusavano disturbi gastrointestinali, con febbre alta, vomito e diarrea. Consultammo il medico di bordo, ma ci fu risposto che non erano stati denunciati altri casi». Una volta esclusa la presenza di altri casi, e dunque un focolaio epidermico, il medico ritenne che la dissenteria potesse essere attribuita ad una malattia infettiva a lunga incubazione, contratta prima dell'imbarco. «Ho iniziato a somministrare a mia figlia farmaci antitifici. Solo il sabato, con il passa parola, potemmo appurare che i casi di dissenteria erano diversi». Da qui la conferma di un focolaio di tossinfezione alimentare. Al momento, la direzione della "Costa Romantica" avrebbe incaricato l'ufficio legale di seguire l'iter che porterebbe al pagamento di un indennizzo. «Non staremo a guardare a questo - precisa il medico - è una questione di principio. Se pensano di tirarla per le lunghe per "narcotizzare" il problema, si sbagliano. Abbiamo già segnalato il caso alla trasmissione "Mi manda Rai Tre"».
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