Tu sei qui: CronacaIntasca l'assegno del cliente, avvocato a giudizio
Inserito da (admin), giovedì 17 luglio 2008 00:00:00
Incaricato dal suo cliente di avviare un procedimento civile per ottenere il risarcimento danni relativo ad un incidente automobilistico, vince la causa ed intasca l'assegno di 14mila euro dalla compagnia di assicurazioni all'insaputa del suo assistito: ora deve rispondere di appropriazione indebita, con l'aggravante di abuso di relazioni e prestazioni. È stato così che un avvocato cavese residente a Passiano (nonché professore in un istituto cittadino) è stato rinviato a giudizio e dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale di Salerno - Sezione distaccata di Cava de'Tirreni, in qualità questa volta di imputato. Una vicenda dalle tinte grottesche, quella che vede come co-protagonisti un professore di educazione fisica di 65 anni, residente a San Pietro, ed il distinto avvocato.
Tutto inizia nel settembre del 1997 quando il professore resta coinvolto in un incidente e conferisce al suo avvocato l'incarico di promuovere un'azione per risarcimento danni. Trascorrono gli anni, ma del procedimento in corso nessuna notizia, o meglio, il professore apprende dal suo avvocato che i ritardi sono causati dalla carenza di organico e dal carico notevole dell'autorità giudiziaria. Nel marzo del 2006 la notizia inattesa. «L'Agenzia dell'Entrate mi ha notificato l'avviso di liquidazione dell'Imposta di Registro relativo alla sentenza - racconta il professore ai Carabinieri - Dai miei accertamenti presso la cancelleria del Giudice di Pace ho appreso l'esito della sentenza ed ho scoperto che il mio avvocato aveva intascato a mia insaputa l'assegno».
Il professore decide, così, di rivolgersi ai Carabinieri, presentando una denuncia-querela nei confronti del suo legale. La vicenda è diventata oggetto di un'inchiesta giudiziaria, affidata al pm Rocco Alfano, e da oggi approda anche nell'aula di tribunale. L'avvocato finito nei guai è stato già ascoltato dai Carabinieri della Stazione locale ed in quell'occasione si è difeso spiegando che il suo cliente aveva debiti pregressi nei suoi confronti. «Ho invitato più volte il mio assistito presso il mio studio per il pagamento di spese ed onorari a me dovuti per prestazioni professionali di assistenza del cliente in procedimenti tuttora pendenti e lui si è sempre rifiutato. Inoltre, di quei 14mila euro, 4mila erano destinati per le mie spettanze». E non basta. L'avvocato ha più volte precisato di non essersi appropriato dell'assegno, ma che lo stesso era stato inoltrato presso lo studio di una sua ex collaboratrice e che nel lasso di tempo era scaduto. Secondo il legale cavese, per accorciare i tempi e siccome il suo cliente non era intestatario di conto corrente, la banca incaricata dalla compagnia di assicurazioni aveva inoltrato per sua iniziativa il nuovo assegno all'indirizzo del legale. «Ho inviato 4 lettere al mio assistito - conclude la sua difesa l'avvocato - per informarlo dell'esito della sentenza e del fatto che l'assegno era in mio possesso».
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